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Altro che infrazione comunitaria. Lo stop al bando Gino Lisa è per "i soliti motivi"

Il parere negativo del Nucleo VVIP della Regione

“Big Ben ha detto stop!”. Con questa frase Enzo Tortora chiudeva ogni puntata dell’indimenticata trasmissione Portobello a fine anni settanta. “Il Nucleo VVIP della Regione Puglia ha detto stop!” potrebbe dirsi nel 2013, considerato che, a ben guardare, le motivazioni reali del blocco all’intero iter procedurale necessario alla realizzazione dell’allungamento della pista del Gino Lisa, sono da ricercare nel parere negativo espresso dall’organo di controllo regionale nello scorso ottobre.

IL BLOCCO A “CASCATA”. Nel giorno in cui il Consiglio Comunale stigmatizza all'unanimità la sospensione del bando di gara per l'appalto dei lavori nell'aeroporto foggiano, è utile compiere a ritroso il percorso “tortuoso” che ne ha causato il blocco, per giungere al parere n. 285 rilasciato lo scorso 14 ottobre 2013 (scarica il documento in basso) dal NVVIP della Regione Puglia, un acronimo che sta per Nucleo Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici. Si tratta di un organo composto da sette esperti esterni, si legge sul sito istituzionale, che “garantisce il supporto tecnico nelle fasi di programmazione, valutazione, attuazione e verifica di piani, programmi e politiche di intervento dell’Amministrazione Regionale”. Ora andando con ordine: la determina di Aeroporti di Puglia, a firma di Franchini, sospende l’intera procedura richiamando la “famigerata” nota della Regione Puglia con la quale la tecnostruttura regionale ha avanzato dubbi sulla compatibilità dell’intervento con la normativa comunitaria. A sua volta, però, tra le righe della missiva, i tecnici regionali per motivare l'istanza affermano testualmente che “appare doveroso tenere in considerazione il fatto che il Nvvip della Regione Puglia ha espresso parere negativo”.

QUALI I MOTIVI REALI? Le motivazioni dello stop, dunque, rimandano al parere dell’organo di controllo. E a leggere il documento, la normativa comunitaria c'entra poco o nulla perché in realtà, le criticità ci sono ma, a giudizio degli esperti regionali, riguardano la “sostenibilità economico-finanziaria dell’investimento”. A spiegare nel dettaglio quali sarebbero tali criticità sono gli stessi componenti del Nucleo, secondo i quali sono di due tipi: “le prime attengono alla mancanza di un’analisi convincente in merito al potenziale bacino di utenza e di influenza dell’aeroporto in questione, nonché all’attrattività dello stesso comparativamente agli altri aeroporti concorrenti esistenti sia in termini di offerta che di domanda”. Peraltro, con ricadute economiche sul territorio tutte da dimostrare “in assenza di altri strumenti di policy a supporto, ad esempio, del settore turistico”. Le altre criticità, invece, sarebbero di tipo tecnico-valutativo tra cui l’assenza di accordi e/o convenzioni tra gli enti interessati e gli operatori coinvolti.

PROGETTO SCARSO E POLITICA ASSENTE. Insomma nulla di nuovo sotto i ponti. Da Bari uno stop al progetto con argomentazioni già ascoltate che evidentemente, da un lato Aeroporti Puglia non è riuscita a ribaltare con un progetto tecnicamente “scarso”; dall’altro la politica non avrebbe favorito, mancando di mettere in atto provvedimenti a favore del turismo e azioni capaci di coinvolgere sin d’ora eventuali operatori di voli interessati. A giugno scorso era andato diversamente nella valutazione del progetto di rifacimento dei piazzali di sosta dell'aeroporto di Brindisi. Secondo il Nucleo il progetto è risultato "correttamente contestualizzato e con un quadro sufficientemente esaustivo dell'offerta" e la domanda "sufficientemente esaminata e analizzata in maniera chiara la profilazione dell'utenza". Risultato: parere positivo. Chi ha sbagliato? Aeroporti di Puglia a "non credere abbastanza" nel progetto o la politica locale a non creare le condizioni giuste per rendere competitivo il Gino Lisa? E' in questa risposta che si gioca il futuro dello scalo foggiano.

 

di Redazione 


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