Stampa questa pagina

Buonarota lascia Socialismo Dauno: “Niente democrazia, c'è solo il Lonigro pensiero”

Ufficializzate le dimissioni del consigliere comunale

“A causa del ripetuto susseguirsi di azioni e decisioni prese dai singoli, per me incomprensibili e inaccettabili come uomo, come cittadino e come politico socialista, il sottoscritto si dimette dall’associazione Socialismo Dauno, confermando nel contempo la propria disponibilità alle istanze di tutti quei compagni liberi dalle logiche oligarchiche del movimento”.
“UN SOLO UOMO AL COMANDO, NIENTE RICAMBIO GENERAZIONALE”. Ufficiali, dunque, le dimissioni da Socialismo Dauno da parte del capogruppo al Comune del movimento “Lavoro e Libertà”, risultato all'ultima tornata elettorale il consigliere più suffragato dagli elettori foggiani. Luigi Buonarota lascia, non senza polemiche, il sodalizio che fa a capo al consigliere regionale Pino Lonigro, accusato di praticare una politica e di operare decisioni senza consultare e condividere le idee con gli altri aderenti al movimento: “La democrazia – ha scritto in merito Buonarota – sembra aver lasciato il posto all’unica volontà di un 'solo uomo', senza dare, invece, la possibilità agli altri di pianificare “insieme” una direttrice atta ad un ricambio generazionale”. La decisione, pertanto, è stata presa al termine della  riunione tenutasi giovedì 16 ottobre presso la sede dell’associazione Socialismo Dauno e in cui è stata sancita, definitivamente, la divergenza di vedute tra Buonarota e Lonigro.
“MOLTI HANNO VOTATO PER LANDELLA”. “Mi duole, oggi, riconoscere di far parte di un movimento che non è più luogo di condivisione, partecipazione, responsabilità”, ha scritto Buonarota nella sua nota, senza dimenticare quanto accaduto in occasione dello scorso ballottaggio al Comune, a conti fatti, forse, la vera motivazione che ha portato a questa uscita di scena – da Socialismo Dauno – da parte del consigliere comunale. “Mi duole inoltre ricordare – scrive in merito Buonarota - che molti compagni e candidati della lista Lavoro e Libertà lo scorso 8 giugno hanno votato per l’attuale sindaco Landella, consegnando la città al centro destra, quando invece l’impegno deliberato in assemblea (contrari e convinti di votare centro sinistra il sottoscritto e qualche compagno) era di astenersi dal voto, recandosi in quella data presso le campagne del consigliere regionale a “raccogliere ciliegie”. 
MANCATI ACCORDI CON EMILIANO?. A dire di Buonarota dunque, quel giorno “Di ciliegie se ne sono raccolte ben poche, visto che buona parte dei compagni e candidati della lista Lavoro e Libertà – si legge ancora nella sua nota – contravvenendo agli impegni presi, in frode alle radici politiche del movimento, hanno ahimè votato il sindaco di centro destra a causa del mancato rispetto dell’accordo di apparentamento tecnico con il candidato sindaco Marasco ma ancor più, presumibilmente, per un mancato accordo, a dire dei più informati, con Michele Emiliano in proiezione delle regionali 2015”. Alla luce di queste motivazioni infine, Buonarota ritiene “sgretolato” al quale aveva preso parte anche lui.
“A causa del ripetuto susseguirsi di azioni e decisioni prese dai singoli, per me incomprensibili e inaccettabili come uomo, come cittadino e come politico socialista, il sottoscritto si dimette dall’associazione Socialismo Dauno, confermando nel contempo la propria disponibilità alle istanze di tutti quei compagni liberi dalle logiche oligarchiche del movimento”.
“NIENTE RICAMBIO GENERAZIONALE”. Ufficiali, dunque, le dimissioni da Socialismo Dauno da parte del capogruppo al Comune del movimento “Lavoro e Libertà”, risultato all'ultima tornata elettorale il consigliere più suffragato dagli elettori foggiani. Luigi Buonarota lascia, non senza polemiche, il sodalizio che fa a capo al consigliere regionale Pino Lonigro, accusato di praticare una politica e di operare decisioni senza consultare e condividere le idee con gli altri aderenti al movimento: “La democrazia – ha scritto in merito Buonarota – sembra aver lasciato il posto all’unica volontà di un 'solo uomo', senza dare, invece, la possibilità agli altri di pianificare “insieme” una direttrice atta ad un ricambio generazionale”. La decisione, pertanto, è stata presa al termine della  riunione tenutasi giovedì 16 ottobre presso la sede dell’associazione Socialismo Dauno e in cui è stata sancita, definitivamente, la divergenza di vedute tra Buonarota e Lonigro.
“MOLTI HANNO VOTATO PER LANDELLA”. “Mi duole, oggi, riconoscere di far parte di un movimento che non è più luogo di condivisione, partecipazione, responsabilità”, ha scritto Buonarota nella sua nota, senza dimenticare quanto accaduto in occasione dello scorso ballottaggio al Comune, a conti fatti, forse, la vera motivazione che ha portato a questa uscita di scena – da Socialismo Dauno – da parte del consigliere comunale. “Mi duole inoltre ricordare – scrive in merito Buonarota - che molti compagni e candidati della lista Lavoro e Libertà lo scorso 8 giugno hanno votato per l’attuale sindaco Landella, consegnando la città al centro destra, quando invece l’impegno deliberato in assemblea (contrari e convinti di votare centro sinistra il sottoscritto e qualche compagno) era di astenersi dal voto, recandosi in quella data presso le campagne del consigliere regionale a “raccogliere ciliegie”.
MANCATI ACCORDI CON EMILIANO?. A dire di Buonarota dunque, quel giorno “Di ciliegie se ne sono raccolte ben poche, visto che buona parte dei compagni e candidati della lista Lavoro e Libertà – si legge ancora nella sua nota – contravvenendo agli impegni presi, in frode alle radici politiche del movimento, hanno ahimè votato il sindaco di centro destra a causa del mancato rispetto dell’accordo di apparentamento tecnico con il candidato sindaco Marasco ma ancor più, presumibilmente, per un mancato accordo, a dire dei più informati, con Michele Emiliano in proiezione delle regionali 2015”. Alla luce di queste motivazioni infine, Buonarota ritiene “sgretolato” al quale aveva preso parte anche lui.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload