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“Potature selvagge, ora basta”: il Comitato per la salvaguardia del verde contesta i tagli indiscriminati

“Le potature selvagge a Foggia ora non hanno più un alibi”. A denunciarlo è il Comitato per la salvaguardia degli alberi e del verde pubblico urbano di Foggia, che interviene nuovamente su quelle che definisce le “incessanti e devastanti” potature degli alberi (LEGGI: Verde pubblico, dubbi sulle potature selvagge: “Chi più taglia più ci guadagna”)

IL RISCHIO SICUREZZA. “Purtroppo proseguono e la novità – evidenziano dal Comitato - è che le alberature che ora stanno subendo questa cattiva sorte dimostrano che il rischio sicurezza, tanto sbandierato per giustificare lo scempio, è stato solo utilizzato in maniera strumentale per giustificare azioni di tutt'altra natura. E' ormai evidente a tutti che, pur in presenza di situazioni di oggettivo pericolo per l'incolumità pubblica, il Comune, per il tramite delle cooperative incaricate, impegna le sue risorse e prezioso tempo per potare alberi che assolutamente non costituiscono pericolo per i cittadini”.

I LECCI. E poi, parte un elenco di casi concreti. “E' questo, ad esempio – spiegano - il caso dei lecci di viale 1° Maggio potati proprio in questi giorni. Il Comitato per la Salvaguardia degli Alberi e del Verde Urbano non contesta l'opportunità di mettere in sicurezza gli alberi che presentano oggettivi elementi di pericolosità, che andrebbero immediatamente censiti e messi in sicurezza impiegando il massimo degli sforzi, ma il fatto che in questi sforzi siano orientati su piante sanissime e che non costituiscono alcun pericolo per noi cittadini. Anzi questa modalità così distruttiva della chiome dell'albero potrebbe persino determinarne la morte e, paradossalmente, favorire il rischio di una sua caduta al suolo”.

NESSUNA FOGLIA. Per avere una nitida idea di quanto questi tipi di tagli siano assolutamente inaccettabili – proseguono dal Comitato -, basta osservare gli olmi di via Luigi Pinto i cui maestosi tronchi, a distanza di tre mesi dalla potatura ed ormai in pieno periodo vegetativo, risultano adornati solo da qualche decina di piccolissime foglie, incapaci di elaborare la linfa necessaria al sostentamento della pianta. E questi olmi sono persino fortunati perché altri, nella stessa via, non hanno ancora prodotto alcuna foglia, e forse mai più lo faranno. Non secondari sono poi l'impatto estetico, la ridotta ombreggiatura e soprattutto il ridotto assorbimento di CO2. Il Corso Garibaldi, tra le più belle vie cittadine, è trasfigurato rispetto all'immagine lussureggiante e profumata a cui ci avevano abituati i Tigli i fiore. Lo stesso dicasi per l'ombra di cui si poteva godere in corso Giannone e tutte le via adiacenti, già arroventate da questo timido sole primaverile.

FINE DEI TAGLI. Tutto ciò considerato – concludono - il Comitato chiede l'immediata cessazione dei tagli indiscriminati e la realizzazione di un accurato censimento degli alberi che necessitano di interventi di messa in sicurezza destinando esclusivamente a questi tutte le cure necessarie, ove non rinviabili al prossimo autunno.

di Redazione 


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