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Medusa Park, dubbi e misteri sul progetto approvato dal Comune di Foggia


Squilli di trombe e rulli di tamburi. Con 24 voti a favore e il voto contrario del solo consigliere Rizzi, il Consiglio Comunale di Foggia, lo scorso martedì, ha dato trionfalmente il via libera al progetto per la realizzazione del Parco integrato turistico culturale, ribattezzato Medusa Park per via della sua (troppa) vicinanza alla Tomba della Medusa. Eppure a proporre il progetto è una microimpresa sconosciuta sino a qualche anno fa, la Genera Consulting, il cui amministratore Bernardo Marinelli può vantare nel suo curriculum il fallimento di diverse società da lui gestite.

CONTRASTI TRA I "NUMERI". Circa 270 milioni di euro di investimento; un'area di 90 ettari nei pressi del casello autostradale di Foggia; la costruzione di un parco acquatico, un centro direzionale, un albergo, un mercato e negozi a chilometro zero; 1200 posti di lavoro promessi. Sono questi i numeri mirabolanti del Medusa Park che hanno spinto il sindaco Landella, subito dopo l'approvazione del progetto in Consiglio, ad affermare che “con questa delibera si sia scritta una bella pagina di politica per la città”. Le cifre, tuttavia, cozzano e non poco con quelli della società proponente, la Genera Consulting di Ancona: capitale sociale di soli 10mila euro, sede legale presso l'abitazione dell'amministratore Marinelli e sede operativa in via Orsi 8 ad Ancona, un locale di 20 mq condiviso con l'Advance Multimedia. Un contrasto evidente su cui nessuno ha avuto da ridire lungo tutto l'iter di approvazione.

LA SCALATA DELLA GENERA CONSULTING. La piccola impresa Genera Consulting si occupa prevalentemente di assistenza e commercio di prodotti informatici. Dal 2012 è in giro per l'Italia a proporre progetti faraonici per la realizzazione di parchi e centri commerciali. Succede a Gaeta dove è stato proposto lo Shopping Center direzionale della nautica, a Latina dove si discute dell'esecuzione del centro commerciale Parco dei Pini e ad Ancona dove, addirittura, è stato proposto di bonificare l'area ex Montedison di Falconara. Da dove provengano i fondi non è dato sapere. Altrove, quanto meno, se lo sono chiesti; a Foggia nemmeno quello. Il Medusa Park s'ha da fare senza se e senza ma.

L'ASCESA DI MARINELLI E GLI AFFARI CON LONGARINI. La garanzia risiederebbe in chi ci sta mettendo la faccia: l'amministratore unico della Genera Consulting, Bernardo Marinelli, 65 anni, cavaliere della Repubblica dal 2002 e un passato da presidente Confesercenti Marche. Sino al 2000 Marinelli ha gestito una macelleria in Via Rodi ad Ancona, aperta in gioventù. Poi il grande salto nel campo del commercio all'ingrosso di prodotti ittici e nel campo della consulenza aziendale e commerciale. Sarà un caso ma l'esplosione di Marinelli coincide con gli anni in cui le cronache del Resto del Carlino e del Messaggero, mai smentite, raccontano di una sua trattativa con il Comune di Ancona per ottenere una variante urbanistica del complesso immobiliare del Metropolitan, lo storico teatro dorico: un plusvalore da 15 miliardi delle vecchie lire. Il caso finisce in due interrogazioni parlamentari, a firma di Duca e Giacco, nelle quali si evidenzia che la trattativa, attraverso intrecci societari, era svolta in nome e per conto di Edoardo Longarini. Il nome potrebbe sfuggire a qualcuno ma di recente non fa dormire sonni tranquilli al governo. L'ex segretario dc di Falconara fu re degli appalti di Ancona e Macerata, grazie ad una legge del '29 rispolverata per l'occasione che gli fece ottennere per anni appalti milionari con affidamento diretto. Fino a quando fu condannato a 10 anni per truffa allo stato, poi ridotti a 3 anni e 6 mesi. Salvatosi con la prescrizione, è tornato di recente alla carica chiedendo il conto (salato) allo Stato per le revoche, a suo dire ingiuste, delle concessioni. Una richiesta di risarcimento lievitata a quasi 5 miliardi di euro su cui dovrà decidere la Corte di Cassazione ma su cui pesano come macigni lodi arbitrali fuori legge.

SERIE DI FALLIMENTI. Bernardo Marinelli non è più socio della Metropolitan, la società legata al teatro di Ancona, e di altri affari con Longarini non si ha notizia, tuttavia non si può dire che le tante altre da lui gestite se la siano passata bene. L'anno nero è il 2004. Una dopo l'altra falliscono diverse società dove riveste la carica di amministratore come la Ancomar srl e la Emily srl attive nel commercio di prodotti ittici. In agosto fallisce anche la Consulting srl, stesso oggetto sociale della Genera Consulting, nata poi nel 2008 non prima di aver assistito al fallimento della Numana Foods.

VIETATI I DUBBI. Un fallimento dopo l'altro ma Marinelli è ancora lì pronto a ripartire, anche in terra dauna. Per convincere la Commissione Ambiente del Comune di Foggia gli è stato sufficiente precisare che saranno utilizzati materiali eco-compatibili e, addirittura, che sarà rispettata la norma che obbliga al recupero delle acque piovane. In Consiglio nessuno o quasi ha osato opporsi, forse perchè ammaliati dinanzi al rendering dello studio di progettazione che mostra uno scivolo del parco acquatico che si snoda tra i pali in legno di un trabucco. La “palla” passa alla Regione e (quasi) tutti si augurano tempi celeri. Per i dubbi e le perplessità, a quanto pare, non c'è tempo...

di Michele Gramazio


 COMMENTI
  • 28/07/2015 ore 12:55:56

    vedremo il tempo ci dara' esito postivo o negativo..........ben venga se qualcuno fa qualcosa per la nostra ctta' crea occupazione e mette su progetti e altro..........
  • Swan

    28/07/2015 ore 16:07:40

    Bell'articolo-inchiesta stile "Il Fatto", complimenti. Vogliamo più articoli così perché il giornalismo è questo! Speriamo che il parco sia davvero utile, ma se così non sarà non potremo dire che nessuno ci aveva avvertiti.
  • Gianluca

    29/07/2015 ore 05:18:14

    Ma vi rendete conto di quanti siano 1200 posti di lavoro? Gardaland ha un organico di 300 dipendenti. È una truffa ben impacchettata.
  • cittadino bravo

    31/07/2015 ore 15:51:03

    Grazie redazione , siete indispensabili e guardiani di un città ( territorio Dauno ) che ormai e da anni allo sbando e alla mercede di ogni individuo che vuol far i suoi comodi sulla nostra povera e già martoriata terra. sarà il caso che qualcuno faccia degli accertamenti fiscali a chi e al comune ed hai suoi parenti.... chissà che ne uscirà sotto... a buon intenditor
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