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Senza fissa dimora, una M-App(a) digitale per un’integrazione reale

Progetto realizzato dai Fratelli della Stazione

Nell’era dell’espansione digitale e di bisogni a misura di click sarà possibile visualizzare un’altra app sui nostri smartphone o tablet: la ‘M-App dell’Integrazione dei senza fissa dimora’, una mappa completa e dettagliata dei servizi cittadini a disposizione di migranti, senza fissa dimora, persone e famiglie che versano in situazioni di disagio socio-economico, nonché le associazioni operanti nel terzo settore.

INTEGRAZIONE ONLINE. La domanda di molti è: siamo sicuri che i senza fissa dimora e soggetti svantaggiati siano in possesso di uno smartphone? La risposta è sì come affermato - nella serata di presentazione dell’iniziativa, lo scorso 17 marzo presso la Fondazione Banca del Monte – da Francesco Moretto, operatore del progetto M-App realizzato dai Fratelli della Stazione nell’ambito della Sovvenzione Globale ‘Piccoli Sussidi’ Regione Puglia in partenariato con la parrocchia Sant’Alfonso de’ Liguori, la cooperativa Medtraining e la società Euromediterranea. Buona parte dei migranti e homeless, al contrario di quanto si pensi, infatti, possiede ormai un cellulare, anche dei più economici, capace di navigare in internet attraverso il quale scaricare l’applicazione per conoscere i servizi del territorio con relativi contatti, referenti, e – tramite attivazione gps – la distanza dal punto in cui si naviga al servizio che si vuole raggiungere.

LA M’APP. Sono ben 16 le sezioni in cui sono stati suddivisi i servizi tra cui vestirsi, lavarsi, dormire, mangiare, curarsi, orientamento legale e lavorativo, bagni pubblici, istituzioni, pregare. Un aggiornamento e una digitalizzazione della mappa cartacea del Ce.Se.Vo.Ca tanto interessante quanto utile specie per le realtà a contatto con gli homeless, che da ora in poi potranno ancora più agevolmente indirizzare i cittadini, promuovere in rete i propri servizi e al contempo conoscere in dettaglio quelli degli altri operatori di settore. I SERVIZI. La mappatura, oltre a semplificare l’accesso alle informazioni, ha fotografato l’attuale stato dei servizi e dell’operato sociale rilevando due dati: in primo luogo, una presenza minima del settore pubblico rispetto alle associazioni. Infatti su circa un centinaio di servizi mappati il 90% è erogato da privati, mentre nel restante 10% rientrano servizi inderogabili di competenza istituzionale. Nulle invece le misure comunali previste dai Piani Sociali di Zona a favore di categorie svantaggiate, salvo il Conventino. Nessuna traccia ancora del centro diurno per senza fissa dimora da realizzarsi in tempi e risorse non ancora definiti. “Il secondo dato – fa notare Moretto – riguarda i servizi di igiene personale, al momento fruibili solo presso il Conventino; le donne possono accedervi però solo il sabato per un’ora”. Le prassi consolidate alla luce di tali disservizi sono intuitive e riguardano l’intera cittadinanza. I PARTNER. La parrocchia di sant’Alfonso e l’Help Center le altre sedi operative del progetto accanto a Medtrainig ed Euromediaterranea, luoghi fisici quest’ultimi della mappatura, realizzazione dell’App e dell’implementazione del blog del mensile di strada dei Fds ‘Foglio di via’.

L’INCONTRO. Nel dibattito successivo alla presentazione sono intervenuti diversi rappresentanti di associazioni quali Antonio Scopelliti (Solidaunia), Concetta Notarangelo (progetto Presidio – Caritas), Francesco Niglio (medico Caritas), Roberto Lavanna (direttore del Ce.Se.Vo.Ca), don Martella (parroco Sant’Alfonso), Karine Bizimana (consigliera aggiunto per i migranti), e Daniela Riganelli (dirigente Polfer) che hanno evidenziato la necessità di interventi da parte del Comune e degli assessorati competenti al fine di garantire servizi essenziali di cui la nostra città è ancora sprovvista. La M-App è scaricabile gratuitamente dal sito dei Fratelli della stazione o attraverso il Play Store.

Valeria Pacilli

di Redazione 


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