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Regionali, Patrizia Lusi parla da 'capolista': "Polemiche perchè donna? Farò cambiare idea a chi mi critica"

In conferenza stampa la presentazione ufficiale

“Dobbiamo abbandonare l’idea che la politica possa reggersi sui calcoli a priori, e lanciare il cuore oltre l’ostacolo. È quello che, io e il Partito Democratico, abbiamo fatto candidando Patrizia Lusi come capolista alle prossime elezioni regionali”. Bastano queste parole a far capire quanto la candidatura della Lusi sia fondamentale nel collegio foggiano, per l’ex sindaco di Bari. Michele Emiliano è intervenuto durante la conferenza stampa della Lusi, con alcuni sindaci della provincia di Foggia, per mostrare la propria solidarietà e fornire il proprio incoraggiamento alla candidata.

LA LUSI HA IL SOSTEGNO DEL PD. Tutti gli intervenuti hanno speso parole a favore della Lusi sottolineando come, in un periodo politico particolarmente spinoso per le donne, la sua candidatura sia un atto di coraggio. “Donne non tutelate dall’idea di politica che la Regione Puglia ha dimostrato di avere in questi anni e che vogliamo cambiare – ha continuato Michele Emiliano -. Non si può pensare ad una politica senza donne e alle donne mi sento di dire: riprendetevi la politica, afferratela, e non lasciate che vi venga tolta questa possibilità”.

I DISSAPORI CON LA GENTILE? QUESTIONE DI METODO. La Lusi è intervenuta sottolineando come la sua candidatura sia frutto di un’esperienza maturata in questi ultimi anni, per lo più tecnica che amministrativa. Si è detta convinta di poter far cambiare idea a chi, in questi mesi, le hanno fatto piovere addosso pesanti critiche, definendola ‘la donnina di Emiliano’. Il riferimento è in particolare a un recente commento dell’europarlamentare Elena Gentile che, secondo la Lusi, “probabilmente non ha condiviso il metodo di scelta delle candidature non ritenendolo efficace. Sono certa che non fosse un attacco personale e da parte mia la profonda stima nei suoi confronti, per il lavoro fatto al Parlamento Europeo, rimane immutata”.

di Bianca Bruno


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