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NICOLA STAME. Veniva da Foggia, Nicola Stame. Fu aviatore, cantante lirico amato da pubblico e critica, padre di tre figlie, infine partigiano del Movimento Comunisti d'Italia. Arrestato nel gennaio 1944, passò per le famigerate stanze di via Tasso, dove le SS torturavano gli antifascisti, poi finì al carcere di Regina Coeli. Ogni sera, nella sua cella, cantava arie d'opera per infondere coraggio ai compagni di prigionia. Tra questi, un giorno, capitò anche un giovane trasteverino, che a sua volta sarebbe divenuto cantante, uno dei più famosi della musica leggera italiana: Claudio Villa.
LA STORIA. La ricerca di Lello Saracino, giornalista foggiano, inizia un giorno del 2000, quando un vecchio partigiano gli fa ascoltare una cassetta. Una voce emerge dal passato e canta, invita a spegnere un orrendo foco, a prendere le armi per impedire una morte ingiusta e crudele, e un coro le risponde: «All'armi, all'armi! Eccone presti / a pugnar teco, teco a morir.» Il tenore partigiano racconta il pugnare di Nicola contro il nazifascismo e il suo morire insieme ai compagni di lotta. (La voce di Stame) La storia di Nicola Stame incrocia quella del capitano delle SS Erich Pribke, della sua fuga in Argentina e il processo in Italia cinquant’anni dopo l’eccidio.
LA FIGLIA. Segue la parabola della vita segnata per sempre della piccola Rosetta, la figlia del tenore che all’epoca dei fatti aveva solo sei anni. Condannata da un tribunale civile italiano in primo grado per aver diffamato l’ “onore” di Priebke, definendolo torturatore. Dal 2007 Rosetta Stame è presidente dell’Anfim, l’associazione nazionale delle famiglie dei martiri delle stragi nazifasciste. Nel libro anche un’appendice con fotografie e documenti della vita e della carriera di Nicola Stame mai pubblicati prima.
Un libro sul "Tenore Partigiano" Nicola Stame
Scritto dal foggiano Lello Saracino per Alegre nella collana Quinto Tipo diretta da Wu Ming 1
Nel settantesimo anniversario della Liberazione, esce per la collana "Quinto Tipo" diretta da Wu Ming 1, la prima biografia narrativa di uno dei partigiani uccisi alle Fosse Ardeatine (Ed. Alegre, 208 pag., 15,00 euro).
NICOLA STAME. Veniva da Foggia, Nicola Stame. Fu aviatore, cantante lirico amato da pubblico e critica, padre di tre figlie, infine partigiano del Movimento Comunisti d'Italia. Arrestato nel gennaio 1944, passò per le famigerate stanze di via Tasso, dove le SS torturavano gli antifascisti, poi finì al carcere di Regina Coeli. Ogni sera, nella sua cella, cantava arie d'opera per infondere coraggio ai compagni di prigionia. Tra questi, un giorno, capitò anche un giovane trasteverino, che a sua volta sarebbe divenuto cantante, uno dei più famosi della musica leggera italiana: Claudio Villa.
LA STORIA. La ricerca di Lello Saracino, giornalista foggiano, inizia un giorno del 2000, quando un vecchio partigiano gli fa ascoltare una cassetta. Una voce emerge dal passato e canta, invita a spegnere un orrendo foco, a prendere le armi per impedire una morte ingiusta e crudele, e un coro le risponde: «All'armi, all'armi! Eccone presti / a pugnar teco, teco a morir.» Il tenore partigiano racconta il pugnare di Nicola contro il nazifascismo e il suo morire insieme ai compagni di lotta. (La voce di Stame) La storia di Nicola Stame incrocia quella del capitano delle SS Erich Pribke, della sua fuga in Argentina e il processo in Italia cinquant’anni dopo l’eccidio.
LA FIGLIA. Segue la parabola della vita segnata per sempre della piccola Rosetta, la figlia del tenore che all’epoca dei fatti aveva solo sei anni. Condannata da un tribunale civile italiano in primo grado per aver diffamato l’ “onore” di Priebke, definendolo torturatore. Dal 2007 Rosetta Stame è presidente dell’Anfim, l’associazione nazionale delle famiglie dei martiri delle stragi nazifasciste. Nel libro anche un’appendice con fotografie e documenti della vita e della carriera di Nicola Stame mai pubblicati prima.
di Redazione
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