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Operazione 'Zero in condotta': falsi documenti ad insegnanti per scalare le graduatorie

Finisce ai domiciliari una 40enne di Lesina

I Finanzieri di Foggia, nell’ambito dell’operazione Zero in condotta, hanno eseguito, questa mattina, un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Foggia, nei confronti A. M. S., 40 anni di Lesina.
L'OPERAZIONE. Dalle investigazioni era emerso che alcuni insegnanti di sostegno indagati, in tutto 56, avevano scavalcato - utilizzando documenti materialmente falsi - gli aventi diritto nelle graduatorie per l’assegnazione di incarichi di supplenza, per poi maturare indebiti punteggi allo scopo di ottenere, in maniera fraudolenta, l’assunzione in ruolo presso gli istituti scolastici.
I DOCUMENTI FALSI VENDUTI. La donna, A.M.S., con la collaborazione tecnica del titolare di una cartoleria, A. M. A., 29 anni di Lesina, avrebbe provveduto alla falsificazione dei titoli in argomento ed alla successiva ‘vendita’ ai docenti, dietro pagamento di importi fino a 14mila euro ciascuno. Gli stessi docenti venivano anche ‘istruiti’ sulle modalità di compilazione e di presentazione delle domande di messa a disposizione nonché indirizzati sulla scelta degli istituti scolastici presso cui inoltrarle.
IL QUADRO ILLECITO. Inoltre, dalle indagini è emerso un quadro illecito di particolare gravità, avendo riguardo: innanzitutto alla delicatezza dell’attività didattica che era rivolta a bambini, anche in tenera età, e per questo era richiesta una docenza su sostegno; In ragione delle patologie da cui erano affetti, da parte di insegnanti in possesso di un’idonea e specifica formazione e, quindi, muniti di adeguate competenze; all’elevato numero di docenti indagati che sono riusciti a raggirare i sistemi di controllo in danno di onesti insegnanti che si trovano in una situazione di precarietà lavorativa; all’indebito esborso a carico del bilancio dello Stato per il pagamento degli stipendi a dipendenti che avrebbero dovuto fornire prestazioni qualificate; al danno d’immagine subito dagli istituti universitari a nome dei quali venivano materialmente intestati i falsi diplomi.

di Redazione 


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