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  • Pubblicata il: 13/01/2018 11:38:06

Come si riprende dopo il Natale: aspetti umoristici e semiseri delle festività...

La rubrica di Salvatore Agostino Aiezza

E' ufficialmente terminato il periodo festivo più lungo e importante dell’anno. Ciascuno torna ai propri doveri: il lavoro e la scuola. Certo un po' di malinconia, per le spensierate e anche, a volte, un po’ goliardiche giornate trascorse, resta in ognuno di noi. Sarà forse anche per questo che in tanti cercano di prolungare, virtualmente, il ricordo delle feste, utilizzando le cose e gli oggetti che, in qualche modo, ci legano a quelle giornate. E cosa può essere la “cosa” che più ci fa rivivere i momenti di gioia e spensieratezza, se non i regali ricevuti? I doni scambiati a Natale? A questo aspetto, anche, se vogliamo, un po’ umoristico, è dedicata la rubrica settimanale che riprende dopo la pausa di fine anno. Buona lettura...(foto manganofoggia.it)

I REGALI. A Foggia, come ovunque, ti accorgi, dopo Natale, che qualcosa è cambiato. Nelle persone: quelle che incontri, che frequenti, che incroci casualmente. Nelle strade, al cinema, nei locali pubblici o nelle case, ovunque c’è qualcosa di nuovo. E’ l’effetto dei doni e regali vari che ci siamo scambiati la notte della vigilia e nei giorni successivi. Per qualche giorno, dopo Natale e sino a gennaio inoltrato, le conseguenze positive della strenna natalizia continueranno ad essere visibili e… soprttutto a farsi “sentire". Nei giorni di festa che seguono quella di Natale, e nelle serate conviviali tra amici e colleghi di lavoro, per esempio, si indossa la camicia con la cravatta nuova, oppure il maglioncino, frutto dei doni di figli, amici, mogli e parenti vari: è facile sentire lo “scriich! scriich!” delle scarpe nuove che si vedono a un Km di distanza e “odorano” ( o puzzano, secondo i vari olfatti) ancora di similcuoio o similpelle. E che dire degli “effluvi” che promanano da chiunque incontri: uomini che sino alla vigilia di Natale a mala pena usavano un mediocre dopobarba (aftershave… per chi proprio si vuole dare un tono); donne che al massimo pensavi usassero profumi “simil originali” o a buon mercato, improvvisamente inprofumate con pregiate essenze delle marche più “in”. A volte, quasi per una rivincita sociale, è talmente tanto il profumo utilizzato da procurare un senso di nausea a quanti sono vicini. Il “top” lo raggiungono quanti, per essere certi di fare bella figura, abbondano nell’usare contemporaneamente e indifferentemente, bagnoschiuma dalle fragranze più strane; olii per il corpo e profumi: tutti regali “doc”. E c’è sempre il solito amico, collega o conoscente che, incontrandoti per strada, dopo Natale…con molto poco tatto dira’: “Ahh! Che buon profumo che porti, è quello che ti hanno regalato a Natale?!” facendoti precipitare in uno stato depressivo di primo grado. Non manca l’ostentazione di orologi nuovi, per gli uomini, o di appariscente bigiotteria (a volte di gusto non proprio aggraziato) per le donne. Per tacere della miriade di cellulari che compaionio persino nelle mani di incredule nonnine. Anche nelle case, in particolare nelle nostre dispense, il giorno dopo Natale c’è prosperità e abbondanza. “Godremo” ancora, per qualche giorno della ricca spesa fatta nelle settimane precedenti le festività e, per quanti ne hanno beneficiato, di formaggi, salumi, sottoli e conserve di vario genere , dolciumi e torroni ricevuti in dono con i cesti natalizi. Anche i Panettoni, troppi, tra quelli acquistati e quelli regalati, per il fabbisogno festaiolo, verranno poi “convertiti” in sostituzione dei biscotti, per la prima colazione, anche se non manca chi, senza alcuna remora, è capace di portare in regalo panettone e spumante anche ad una conviviale con amici nel mese di febbraio! Il giorno dopo Natale, per qualche tempo ancora, se avremo il piacere di poter essere ospiti di parenti e amici pasteggeremo con vini pregiati e prosecchi retaggio dei regali prenatalizi, e che in molti casi verranno riciclati alle cene o pranzi ai quali saremo invitati, per poi tornare al solito “vinello” a buon prezzo, acquistato al vicino supermercato. 

L'ARREDO. Vogliamo poi parlare dei “complementi d’arredo”? che, anche in questo caso, durano, come recita un vecchio detto: “Natale e Santo Stefano”. C’è spazio anche per loro. Le case, sempre grazie ai doni che ci siamo scambiati la sera della vigilia, si sono improvvisamente riempite di portacandele di ogni foggia e colore; angioletti di ogni tipo e misura, soprammobili di vario genere; vassoi e centrotavoli dai temi natalizi più vari; tutti messi li’ esposti, da mostrare a parenti e amici che vengono a farci visita e che, ritroveremo, pari pari, a nostra volta, nello scambio della visita. Oggetti, tutti, che spariranno, come per magia, non appena capodanno e l’epifania avranno voltato l’angolo…

LA SALUTE. Due parole, infine, sulla nostra salute e benessere che, grazie alla solita strenna natalizia, ci verrà tutelata per qualche tempo, con la quantità di pigiami, pantofole, cappelli e sciarpe che riceveremo. Mai, come nelle prime settimane del nuovo anno, a prescindere dalla tempo: bello o brutto, si incontreranno per strada cosi’ tante persone con cappello sciarpa al collo e guanti! Insomma, il giorno dopo Natale, davvero nelle nostre case non manca nulla. A proposito! Se, il giorno dopo Natale, dovesse piovere, ma anche solo “Schizzecchiare” noteremo uno “sfoggio” di ombrelli nuovi, non indifferente. Ombrelli di nuova generazione Bene, bellissimo: Se durasse! Il bello è, però, che gli effetti, benefici, dello scambio di doni natalizi presto svaniscono, come nel nulla… I Buoni profumi, di marca, terminano. Le scarpe diventano “vecchie”, gli orologi, tranne che non fossero di marche da gioielleria, cominciano a dare forfait; la bigiotteria spesso si rompe; la nonnina non saprà cosa farsene di quella moderna “diavoleria”. Così, non siamo ancora a febbraio e già tutti siamo rientrati nel nostro vivere quotidiano. Torneremo a comperare il dopobarba o un buon deodorante; a vestirci con la “rendita” dei regali ricevuti, a rimettere il vecchio, ma fidato orologio, e le nonnine ad utilizzare il vecchio, ma “sicuro” cordless. Gli ombrelli di ultima generazione andranno…via col vento e dovremo ritornare dal “cinese” a comperarli a buon mercato. Intanto, per ora, godiamoci questi “momenti di gloria” e fingiamo che questa sia la “vita” che ci accompagnerà per tutto l’anno… E con il Poeta Orazio, diremo.. ”Carpe Diem”. 
L'AUTORE. Salvatore Aiezza



di Redazione