L'autogol di un pregiudicato 'messo alla prova': provoca una lite e fa scoprire un nascondiglio per le armi in casa
Detenzione illegale di arma clandestina e
munizionamento vario. Sono le accuse a carico del pregiudicato 47enne Massimo
Scircoli, già sottoposto alla misura dell’affidamento in prova ai servizi
sociali dal Tribunale di Sorveglianza di Bari, arrestato dai Carabinieri di
Manfredonia.
LA VICENDA. Nella tarda serata di ieri, 7 settembre, una pattuglia
è intervenuta in via Largo del Farro, per una lite in famiglia presso
l’abitazione di Scircoli. Giunti sul posto, i Carabinieri hanno sentito la compagna
dell’uomo, che ha riferito loro di essere stata aggredita sia verbalmente che
fisicamente dal convivente, il quale - al culmine di una discussione avvenuta
poco prima per futili motivi -, l’aveva afferrata per il collo e stretta con forza. Vista la situazione,
ancora assolutamente tesa, i Carabinieri hanno quindi richiesto alla Centrale
Operativa il supporto di altro personale, che è sopraggiunto poco dopo, e,
sospettando che tanta agitazione potesse essere la conseguenza dell'assunzione
di sostanze proibite, i due equipaggi hanno deciso di procedere ad un'accurata
perquisizione.
IL RUMORE. Nel corso dell'attività un militare si è incuriosito per lo
strano rumore di vuoto che aveva sentito provenire da un muro della cucina nel
risistemare un mobiletto che aveva appena spostato. I militari hanno rotto una
piastrella, per verificare se dietro ci fosse un’intercapedine ricavata nella
parete. E così sono state scovate, avvolte in fogli di alluminio da cucina, una
pistola scacciacani “ME8 Police” calibro 8 mm K, con caricatore inserito e con la canna
sostituita con una in grado di fare fuoco, una scatola contenente 50 cartucce
calibro 38 special, un'altra con 44 cartucce dello stesso tipo, di cui 13
blindate, due cartucce cal. 12 da caccia, altre 10 cartucce calibro 6.35 e 7 calibro
7.65, tutto poi sottoposto a sequestro.
LA DENUNCIA. Scircoli è stato
dichiarato in arresto e deferito anche per maltrattamenti contro familiari. La
convivente, infatti, dopo essere ricorsa alle cure mediche presso il Pronto
Soccorso dell’Ospedale Civile, ha denunciato i maltrattamenti subiti dal
compagno, a carico del quale risultavano già numerosi trascorsi di polizia per
maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, lesioni personali ed altro. L’uomo
è stato tradotto presso il carcere di Foggia, a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria, mentre l'arma verrà inviata al RIS per le necessarie verifiche
tecnico/scientifiche al fine di verificare un pregresso eventuale utilizzo.