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  • Pubblicata il: 01/01/2018 13:38:59

Banca condannata: "Aveva venduto bond Cirio a coniugi pugliesi analfabeti"

La soddisfazione dell'avvocato Melpignano

La Corte di Appello di Bari (sentenza n. 2199/2017, presidente estensore M.T. Giancaspro) si è pronunciata sul noto caso dei “bond Cirio” e ha condannato Banca Carime, ora Ubi Banca S.p.A, a risarcire una coppia di piccoli risparmiatori pugliesi che avevano perso tutti i propri risparmi. 

IL PROCESSO. La sentenza – spiega l’avvocato Massimo Melpignano, Vvicepresidente Adusbef Puglia, che ha assistito i due risparmiatori – sancisce con forza principi importanti per la tutela dei risparmiatori, specificando che in caso di “investimenti particolarmente rischiosi ... il dovere informativo è imposto persino laddove il cliente abbia dato atto nell'ordine di acquisto di aver ricevuto le informazioni necessarie ... e persino laddove l'investitore si sia rifiutato di fornire le informazioni sui propri obiettivi di investimento e sulla propria propensione al rischio, nel qual caso l'intermediario deve comunque compiere la valutazione di adeguatezza, in base ai principi generali di correttezza e trasparenza, tenendo conto di tutte le informazioni di cui egli sia in possesso”. La Corte barese pone l'accento sulla trasparenza chiarendo che “lo scopo dell'informazione è quello di consentire una scelta consapevole in base a tutti gli elementi possibili di valutazione, che non può seriamente ritenersi effetto della mera consegna di ponderosi documenti standardizzati ed infarciti di tecnicismi”. 

I CONIUGI. Una battaglia processuale, conclusasi dopo circa di 10 anni e due gradi di giudizio. “Anche in questo caso le istanze di Adusbef e dei risparmiatori traditi sono state accolte dalla attenta Magistratura barese - ha commentato Melpignano -. La singolarità della vicenda è data dalla circostanza che un prodotto evidentemente tossico sia stato venduto a due cittadini completamente privi di conoscenze finanziarie. I coniugi malcapitati protagonisti di questa triste vicenda non hanno neanche conseguito il titolo di licenza elementare: ciò nonostante la banca ha venduto loro prodotti avariati e di cui non potevano comprendere la rischiosità. Ai due coraggiosi cittadini loro va il nostro grazie per aver lottato per tutto questo tempo con Adusbef e per non aver mai smesso di credere nella Giustizia”. (Il testo integrale della sentenza è pubblicato e liberamente scaricabile sul sito www.studiomelpignano.it e sul sito www.adusbef.bari.it).

di Redazione