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  • Pubblicata il: 11/06/2018 11:36:01

Lasciano uomo agonizzante a terra: arrestati padre e due figli per tentato omicidio

L'episodio in Corso del Mezzogiorno a Foggia

Alle prime luci dell’alba di oggi, agenti della  Squadra Mobile della Questura di Foggia, con la collaborazione del Reparto Prevenzione Crimine, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Foggia, nei confronti di Nicola Portante, classe ‘66 e dei suoi figli Salvatore, classe ‘92 e Ciriaco, classe ‘99 responsabili del tentato omicidio di D.M., avvenuto il 6 dicembre 2017. 

NEL DICEMBRE. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, traggono origine da una richiesta di intervento, giunta alla Centrale Operativa della Questura, il 6 dicembre 2017 nel corso della quale si segnalava, in corso del Mezzogiorno a Foggia, la presenza di tre uomini che dopo aver selvaggiamente aggredito un giovane erano saliti a bordo di un’autovettura dandosi alla fuga. Di li a poco era arrivata un’altra segnalazione che dava contezza dell’arrivo presso il pronto soccorso di Foggia di un giovane in stato di incoscienza e in gravissime condizioni, a causa di una ferita di arma da taglio nella zona del rene destro che aveva causato uno shock emorragico.  

LA DINAMICA. Le indagini hanno permesso di raccogliere importanti fonti di prova a carico dei tre Portante, che oggi sono stati catturati all’interno delle loro abitazioni. Sono state significative le immagini delle telecamere di videosorveglianza di un esercizio commerciale prossimo al luogo del tentato omicidio, da cui è stato possibile vedere i momenti più significativi dell’aggressione. In particolare è emerso come l’autovettura della vittima, una Fiat Multipla, sia stata bloccata da una Fiat 500 di colore rosso, di proprietà della moglie di Nicola Portante: scesi dall’auto, hanno aggredito la vittima, lasciandola agonizzante al suolo. Non meno importante è stata l’analisi dei tabulati che ha permesso di raccogliere gli ulteriori elementi di prova circa l’esatta posizione dei Portante sul luogo del delitto e i contatti che questi intrattenevano con la vittima e che poi hanno supportato la richiesta di misura cautelare oggi eseguita.

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di Redazione