L'ALBUM. Un
disco, questo dell’Hands Jazz Trio, che mette insieme i
percorsi di tre musicisti di esperienza, amici prima di tutto per
scelta. Un album che affonda le radici nel jazz più classico
e mainstream per inondarlo di freschezza e di maestria, tra tecnica e
sapienza compositiva.
Si
fanno notare,
tra brani pur molto noti della tradizione jazz d’oltreoceano, le
composizioni originali “For Jim” di Antonio Tosques,
la cui poliedrica capacità comunicativa e il gusto musicale sono
orami indiscutibili da tempo, da quando la celebre
rivista americana Jazzreview
lo ha definito “uno
dei nuovi talenti a livello mondiale”
e “Hands
Blues”, composta dal pianista Marco Contardi,
nel disco alle prese con l’Hammond, che nella sua carriera ha
collaborato
con musicisti di fama internazionale e che, con l’Art Jazz Quartet,
proprio insieme a Tosques, ha portato avanti un’intensa attività
concertistica conquistando riconoscimenti in numerosi concorsi.
IL RESTO DELLA BAND. Con
loro, alla
batteria, Leonardo Marcantonio,
figlio d’arte del celebre crooner
Lino, che ha lavorato con molti artisti nell’ambito della musica
leggera: da Amii Stewart a Cheryl Porter e, in ambito jazz, blues e
pop, ha collaborato in diverse formazioni con musicisti come Ellade
Bandini, Matteo Brancaleoni, Fabrizio Bosso, Tiziana Ghiglioni,
Acoustic Jazz Quartet, Daunia Jazz Orchestra, Kordial Swing Band,
Nueva Dimensiòn Latina ed altri.
A
muovere i tre talenti foggiani è la passione
per la musica,
che ha permesso loro di abbracciare e conoscere stili diversi nel
corso degli anni, per ritornare al grande
amore del jazz,
tra i
grandi del passato che hanno lasciato un’impronta indelebile, nuovi
stimoli e sperimentazioni musicali in
mood.
Appuntamento
domenica 3 alle ore 11, ingresso libero.