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  • Pubblicata il: 07/03/2018 19:34:45

Scoperta una nuova vespa all’isola di Montecristo: c’è lo zampino di un ricercatore foggiano

Sarà anche soltanto una vespa, ma è pur sempre una nuova specie vivente e la sua scoperta, al largo dell’Arcipelago toscano, parla anche un po’ – più di un po’, a conti fatti – foggiano. A scoprirla, infatti, il ricercatore Filippo Di Giovanni, di Foggia ma impiegato presso il Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Ateneo di Pisa.

L’EQUIPE DI RICERCATORI. In realtà, come spesso accade in questi casi e come pubblicato sulla rivista scientifica specializzata “Zootaxa”, il giovane scienziato foggiano ha condiviso questa importante scoperta – importante soprattutto in termini di biodiversità – con il collega Pier Luigi Scaramozzino, anche lui impiegato presso lo stesso dipartimento, e con il tedesco Erich Diller del ZSM di Monaco. I ricercatori, pertanto, hanno catturato l’esemplare sull’Isola di Montecristo e, come specificato sul foglio scientifico dagli stessi autori della scoperta, pare che al mondo sia conosciuto un solo altro esemplare del medesimo genere: una femmina attualmente conservata presso lo “Zoologische Staatssammlung Museum” di Monaco di Baviera.

LA VESPA DI MONTECRISTO. Ad ogni modo, il nome scientifico della vespa è “Misetus strumiai” ed è stata dedicata al docente dell’Università di Pisa, Franco Strumia, quale riconoscenza al suo impegno nella ricerca entomologica in Toscana. Andando nello specifico poi, si tratta di una nuova specie appartenente agli “Ichneumonidae”, della famiglia degli Imenotteri. Caratteristica principale di questa specie sta nel fatto che le femmine depongono le uova all’interno del corpo delle larve di altri insetti: da queste poi, nasceranno altre larve che trascorreranno la prima parte della loro esistenza all’interno del corpo dell’ospite, destinato a sua volta a morire quando le vespe saranno pronte per uscire nel mondo, da adulte.

IL RICERCATORE. Filippo De Giovanni, ricercatore a contratto presso l’ateneo pisano, è solo al primo anno della sua esperienza accademica e scientifica: c’è da scommettere che alla “vespina di Montecristo” si aggiungeranno altre piccole, grandi scoperte sul campo, considerato soprattutto l’ampio patrimonio di biodiversità dell’Arcipelago Toscano, luogo unico per condizioni climatiche e territoriali.

di Redazione