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  • Pubblicata il: 31/08/2017 10:27:10

Traffico illecito di rifiuti, arrestato imprenditore: al posto di smaltirli, li bruciava

Controlli e sequestri in provincia di Foggia

E' stata denominata “Black fire" l'operazione che ha interessato Foggia e provincia, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bari e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia. Nel corso dell’operazione - esito di una complessa e articolata indagine diretta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari - è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Roberto Marino, classe ’76, Amministratore di due società di gestione di rifiuti speciali, ha precedenti per reati inerenti sostanze stupefacenti, reati contro il patrimonio e truffa, ai danni di persone come lesioni e minacce, oltre che reati ambientali specifici come gestione illecita di rifiuti speciali, in sodalizio criminoso con altre sette persone tutte indagate.

I SIGILLI. Nel corso dell'operazione sono stati posti i sigilli a un’intera azienda per la gestione rifiuti, sequestrati conti correnti bancari e automezzi pesanti per un valore totale di un milione e cinquecentomila euro, sia in relazione al reato ambientale che agli illeciti amministrativi conseguenti.

LE INDAGINI. L'attività è iniziata nell’ottobre 2016, grazie a una serie di accertamenti preliminari, effettuati mediante l’utilizzo di sofisticati programmi informatici di monitoraggio ambientale del territorio. Le successive indagini, costituite da servizi di osservazione (con videoriprese effettuate a distanza mediante telecamere ad infrarossi), acquisizioni documentali e consulenze ambientali, hanno consentito di fare piena luce su sodalizio criminoso dedito ad attività organizzate per il traffico illecito, consistenti nello smaltimento illecito di diverse migliaia di tonnellate di rifiuti speciali riversati in aree agricole e siti non autorizzati e quindi fatti incendiare.

LO SMALTIMENTO. Più precisamente, i rifiuti speciali in balle, per lo più composti da materiale plastico e indifferenziato, provenienti dalla raccolta differenziata effettuata nei comuni del capoluogo dauno, dopo essere stati raccolti e trasportati dalla società “Autotrasporti Marino Roberto” presso il sito di stoccaggio della società per recupero rifiuti “Marino srl”, invece di essere conferiti presso i siti di smaltimento, con il favore della notte venivano trasportati presso siti agricoli e dati immediatamente alle fiamme o trasportati e stoccati per qualche settimana presso capannoni nello disponibilità degli indagati perché in comodato oneroso oppure occupati abusivamente perché abbandonati, per poi essere ivi completamente incendiati. Le aree e i siti interessati dagli incendi sono ubicate nei comuni di Foggia, San Severo, Apricena, Serracapriola, Poggio Imperiale e Carpino.

di Redazione