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"Foggia in miniatura", questa sconosciuta: lenta agonia verso l'oblio di una perla rara d'arredamento urbano

Da anni abbandondata a se stessa, giace in rovina insieme a tutto il parco-giochi del Cep. E con la riqualificazione dell'area rischia di scomparire del tutto

Sarebbe tra le attrazioni più belle e caratteristiche della città di Foggia, se non fosse degradata da anni, vandalizzata, e con essa tutto il parco-giochi per bambini circostante. Una perla rara di arredamento urbano, con un illustre precedente nel nord-Italia, dove di una simile intuizione si è saputo fare un’attrazione turistica famosa a livello internazionale. Con le dovute distinzioni del caso, dunque, se l’“Italia in miniatura” di Rimini, parco tematico di tutte le bellezze della penisola in scala ridotta sorto nel 1970, colleziona ogni anno decine di migliaia di visitatori, “Foggia in miniatura”, invece, scrigno di “monumenti bonsai” più rappresentativi del capoluogo dauno, nascosto in un angolo di verde del Cep, non sarebbe in condizioni di ricevere neppure le visite dei suoi concittadini, e rischia così di perdersi per sempre nel dimenticatoio della memoria collettiva locale.

NATA 30 ANNI FA DALL'AMORE DI UN MURATORE PER LA SUA CITTA'. Sconosciuta a tantissimi foggiani, specie tra le nuove generazioni, “‘Foggia in miniatura’ è stata realizzata più di trent’anni fa da un muratore residente nel quartiere, il signor Scopece, mi pare si chiamasse Antonio (in realtà il suo nome è Luigi, ndr), credo sia deceduto da poco, era molto anziano”, ricorda uno degli abitanti della zona. Che, nell’accompagnarci alla scoperta del degrado che avvilisce la bellezza di questo parco-giochi, ripete a mo’ di litanìa, visibilmente addolorato per le sorti dell’intera area: “Sarebbe il parco-giochi più bello della città se fosse curato dalle istituzioni”.
Scopece, dunque, non essendo uno scultore di professione, ma spinto dall’amore per la sua Foggia, volle regalare al parco-giochi, ai bambini e alle famiglie di suoi concittadini, le graziosissime riproduzioni dei monumenti, fedeli agli originali.

LE ROVINE DEL MINI-MUSEO. Ma, ormai da tempo, l’incuria e l’imperizia delle amministrazioni nella tutela e nella valorizzazione del bene pubblico hanno contribuito a rendere sconosciuto a tanti, troppi foggiani, specie tra le nuove generazioni (provate a chiedere in giro), questo mini-museo di storia e architettura del capoluogo dauno, un bene raro, che pochissime città in Italia possono vantare. E che ora giace in rovina.
Qui, infatti, i modellini in scheletro di metallo e rivestmento in pietra e cemento di Scopece (raffiguranti l’Epitaffio, il Palazzo di Città, la Chiesa delle Croci, la Chiesa delle Colonne con la rispettiva fontana di piazza XX settembre, il Conventino e un’altra chiesa storica della città, forse la chiesa di San Tommaso) collocati e recintati nel piccolo appezzamento di prato in fondo al parco-giochi, ora, rendono soltanto lontanamente l’idea di come dovevano essere belli quando erano intatti. E dell’effetto che dovevano fare al visitatore di sera, illuminati sapientemente da campane di luce (ormai, anch’esse, completamente divelte o ridotte in pezzi) poste ai lati di ciascuna riproduzione.
Così come, negli ultimi anni, privi di una qualsivoglia tutela, sono stati sfregiati, rotti, spaccati, deteriorati, decapitati, dal tempo e dai vandali, i modellini stessi, attualmente quasi irriconoscibili.

"DOLORE E NOSTALGIA". Chi li porta impressi nella memoria della propria infanzia, persino tra i più giovani, li rimpiange. Come testimonia la denuncia fotografica su facebook effettuata da Wadir Marchesiello, un ragazzo foggiano che frequentava da piccolo il parco-giochi e che adesso commenta così il degrado in questione: “Vecchia Foggia in miniatura, dolore e nostalgia”. Un degrado, che, come detto, si estende tutto intorno al mini-museo.

IL DEGRADO DEL PARCO-GIOCHI. Il parco-giochi del Cep, infatti, frequentato, nonostante tutto, da decine di famiglie e bambini ogni giorno, presenta un elevato grado di pericolosità. Foggia Città Aperta e i suoi lettori lo avevano documentato già un paio di anni fa (GUARDA QUI): nel frattempo non hanno subito alcuna modifica migliorativa i giochi deturpati; le altalene con i supporti schiodati; la giostre prive di contrappesi; la "ruote" divelte; gli scivoli senza opportuni cuscinetti per l’atterraggio; l’illuminazione fulminata; la pavimentazione gravemente frastagliata; gli eleganti abbeveratoi dismessi da tempo, l’unico servizio igienico, non a norma; l’insegna all’ingresso, mancante di un pezzo, che costringe gli utenti alla libera interpretazione sulle modalità di accesso all’area; i vecchi alberi, troppo inclinati, alcuni di essi tenuti in piedi soltanto grazie a corde in metallo aggrappate alla cancellata, altri che aspettano una folata di vento più potente per franare a terra, mentre uno di questi si è adagiato su un’ex struttura espositiva dell’area, sfondandone letteralmente un pezzo di tettoia.

SUPERFICIALITA' E ASSENZA DI TUTELA E CONTROLLI. “I tecnici ambientali del Comune vennero mesi fa a constatare lo stato del verde in questo parco, ma a parte la potatura di alcune palme, non hanno fatto granché, dissero che gli alberi erano a norma, ma è evidente che non è così”, dichiarano con un sorriso amaro altri due residenti durante il nostro giro. Che dire, poi, dell’altarino votivo alla Vergine Maria, spogliato di molti suoi elementi ornamentali, comprese alcune fioriere, sostituite, tristemente, per lunghi periodi, da bottiglie di birra a farne le veci, continuano a raccontare i residenti. “Quando era in vita il custode, le cose andavano un po’ meglio in questo parco-giochi, almeno c’era qualcuno a porre un freno al degrado in continuo avanzamento. Morto lui, non è stato mai sostituito e ora non vi è più alcun tipo di controllo, il parco è completamente abbandonato a se stesso”, chiosano gli abitanti del quartiere.

LA RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA. Ora, però, dopo l’attesa delibera comunale che avvia il percorso di riqualificazione di quest’area del Cep (insieme ad altre due strutture per bambini, quella della Villa comunale e quella di San Pio X, per un totale di fondi stanziati pari a 250mila euro) probabilmente, nel giro di alcuni mesi (il tempo della stesura del progetto esecutivo e della gara d’appalto) le cose miglioreranno in modo sensibile e tutte le problematiche presenti verranno risolte dal cantiere dei lavori.

CHE FINE FARA' 'FOGGIA IN MINIATURA". Ma che fine farà “Foggia in miniatura”? Sarà ripristinata anch’essa insieme a tutti gli elementi del parco-giochi, o sparirà per sempre dalla vista e dalla memoria dei foggiani?
Lo abbiamo chiesto all’assessore all’Ambiente del Comune di Foggia, Francesco Morese, che ha ammesso di non poter esprimere una previsione certa in merito al futuro del piccolo museo tematico: “Dipende da quanto costerà il restauro, non siamo certi che i fondi basteranno a compiere anche quest’operazione. L’intenzione tuttavia, è quella di ripristinare le mini-riproduzioni dei monumenti, per donare loro nuova vita all’interno dell’area. Se sarà necessario proveremo a chiedere l’aiuto degli studenti delle scuole d’arte di Foggia. Sempre se – conclude l’assessore - le opere di Scopece non saranno oggetto di restituzione alla sua famiglia: mi è stato riferito che qualche parente ne abbia fatto esplicita richiesta”.
Una richiesta che, pur con rammarico, apparirebbe del tutto logica e incontestabile, visto il modo in cui per anni si è lasciato morire un bene così particolare del capoluogo dauno.

LA SPERANZA DI UN RITORNO AI VECCHI FASTI. Ma l’auspicio, ovviamente, è che si possa trovare il modo affinché “Foggia in miniatura” resti lì dov’è stata "eretta" dal suo creatore e torni ai suoi fasti originari, così da poter continuare ad affascinare, ad educare alla bellezza dell’arte e della storia locale i suoi visitatori, in particolar modo i bambini, proprio come accadeva un tempo, già troppo remoto.

di Fabrizio Sereno


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