"Napoli Centrale" - Foggia: arriva James Senese con "O' Sanghe"
Il sassofonista grande amico di Pino Daniele e la sua storica band il 9 dicembre sul palco del Giordano
Sarà il talentuoso e carismatico sassofonista James Senes (amico e storico collaboratore del grande Pino Daniele) con la sua nota band “Napoli Centrale”, con cui ha portato nel mondo il genere world di matrice partenopea, a calcare il palco del Teatro Giordano di Foggia, venerdì 9 dicembre, a partire dalle 21. Il noto musicista napoletano, nel capoluogo dauno grazie all’organizzazione dell’associazione “Musica e Sorrisi”, il patrocinio del Comune di Foggia e l’impegno dell’assessorato alla Cultura, proporrà al pubblico il suo ultimo lavoro discografico, O’ Sanghe, che gli è valso il prestigioso riconoscimento nazionale Premio Luigi Tenco 2016.
IL CONCERTO. A suonare con Senese saranno Ernesto Vitolo (tastiere), Gigi De Rienzo (basso) e Agostino Marangolo (batteria): la formazione che ha registrato l’album “Nero a metà” con il grande Pino Daniele. Aprirà il concerto il gruppo campano degli “Allerija”, ormai di casa e molto apprezzato a Foggia, che suonerà in acustico presentando al pubblico la nuova produzione discografica intitolata Bagarija.
JAMES SENESE. Senese è un artista che non ha bisogno di essere presentato. La sua musica, la sua storia personale, lo fanno per lui. In quasi cinquant’anni di musica, ha attraversato trasversalmente la canzone leggera italiana, il funk-jazz, il grande cantautorato. E’ una leggenda vivente, colui il quale ha dato uno dei primi ingaggi all’indimenticabile Pino Daniele, con cui collaborerà ed avrà amicizia vera sino al suo ultimo giorno.
“O’ SANGHE”. Il suo ultimo album, uscito il 29 aprile scorso per l’etichetta “Ala Bianca/Warner”, è un nuovo orizzonte su cui si volge lo sguardo del sassofonista partenopeo, mai fermo due volte nello stesso posto. All’interno del disco tutti i riferimenti artistici che hanno fatto grande la sua musica, con una rinnovata carica espressiva. Funk, blues, venature jazz, e tanto mediterraneo, tanta Napoli nelle melodie, nelle storie raccontate; vita, lavoro, lotte quotidiane per la sopravvivenza, amore, fede. In “O sanghe” c’è groove da vendere, come solo James sa. A settant’anni compiuti, il sassofonista napoletano si conferma come un artista senza tempo, con una riconoscibilità immediata ed un cuore intatto, che parla agli ultimi.
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