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"Questo nulla non ci annullerà", domani l'aperitivo d'addio a via da Zara, ma il progetto "Scurìa" vivrà

In conferenza stampa i video-messaggi di solidarietà, la richiesta d'attenzioni al collettivo, il dibattito sulle politiche di riqualificazione

In mattinata, tra i tanti messaggi di solidarietà, è arrivata, sulla pagina facebook di riferimento, anche quella del collettivo Pro/fuga di Foggia, nato a Scurìa e successivamente scissosi dopo una rottura attinente a divergenze politiche insanabili circa la metodologia d’azione sul territorio.

IL PROGETTO SCURìA E IL CANTIERE DELL'UNIFG. Dimostrazione, simbolica, di come, nonostante le difficoltà o l'eterogeneità dei punti di vista, sia sempre più chiaro a tutti, auspicato da molti: l’esperienza durata due anni nella struttura in via da Zara ha attivato una miccia che continuerà a bruciare tra la cittadinanza attiva; e non è che l’inizio del progetto Scurìa, il cui patrimonio di idee e buone prassi continuerà a vivere, se non in questa, in altre strutture: è il messaggio forte e chiaro lanciato dagli attivisti del centro sociale foggiano, ora che stanno per abbandonare la loro prima grande e caleidoscopica casa, per lasciarla, come da accordi con l’Unifg, al suo destino istituzionale, quello che la vedrà essere, in futuro, un’ulteriore ala didattica per le attività dell’ateneo dauno (l’ex Gil di via da Zara, infatti, già da qualche anno, è stata data in concessione all’Università dalla Regione Puglia).
Dopo il primo bando di assegnazione dei lavori, bocciato dal Tar a seguito di un ricorso (LEGGI), una seconda gara d’appalto si è svolta andando regolarmente in porto, e ora, lo ha annunciato il rettore Ricci, l’Unifg è davvero pronta per avviare a stretto giro di posta il cantiere per il cambio di destinazione d’uso dell’edificio.

"STOP ALLA POLITICA DELL'EMERGENZA", IL DIBATTITO SUGLI SPAZI DEGRADATI. La conferenza stampa tenuta dagli attivisti, ieri, nella biblioteca popolare del Csoa Scurìa, non è stata solo un arrivederci, anziché un addio, ma ha anche rappresentato un’importante occasione per riflettere, ancora una volta, sulle scarse, quando non inesistenti, politiche di riqualificazione del grande patrimonio di strutture pubbliche cittadine attualmente mal gestite e abbandonate al degrado dalle istituzioni foggiane.
“Non è possibile - hanno dichiarato i rappresentanti del collettivo politico e culturale durante l’incontro con la stampa tenutosi ieri - che a Foggia si vada avanti esclusivamente per emergenze e si pensi, in modo frettoloso e raffazzonato, al riutilizzo degli edifici dismessi soltanto quando si renda strettamente necessario per evitare lo scoppio di bolle economiche e sociali in città. L’occupazione avviata due anni fa è solo uno dei tanti metodi per puntare i riflettori su quest’aspetto, è l’esempio lampante dell’urgenza, della necessità di spazi popolari per il diritto alla casa, per la socialità, per la cultura, per l’espressione del 'saper fare' fortemente sentite, da anni, in larghe fette della cittadinanza foggiana, proprio a causa di una totale vacuità di politiche locali lungimiranti sul tema. L’assenza, oggi, durante quest’incontro, di un qualsivoglia rappresentate del Comune o dell’Università di Foggia ne è esempio lampante”.

"NOI, RIFERIMENTO DELLA CITTA'", L'APPELLO ALLE ISTITUZIONI. “Non vogliamo essere ringraziati per ciò che abbiamo prodotto, in maniera totalmente autogestita e gratuita, in questi due anni: oltre 150 concerti, 12 spettacoli teatrali, 40 presentazioni di libri, 2 fiere, una letteraria, l’altra musicale, sull’etichetta indipendente, corsi e laboratori di formazione nei più svariati campi disciplinari, jam e contest di break dance, un orto sociale, una falegnameria, una radio, una sala prove, un digital lab, una palestra e una biblioteca popolari, ospiti e artisti di rilievo nazionali (due su tutti Danno dei Colle der Fomento (GUARDA QUI) e Militant A degli Assalti Frontali, ndr) solo per dare qualche numero. Ma non vogliamo nemmeno essere ridotti ad un gruppo, ormai vasto ed eterogeneo, di illegali ed abusivi – ha continuato il collettivo dello Scurìa – o derubricati a un mero ‘problema tecnico’. Perché non lo siamo e consideriamo più illegali le pratiche di abbandono del bene pubblico portate avanti dalle amministrazioni che l’apertura di spazi di libertà (GUARDA QUI) e la loro rivitalizzazione, autonoma e autogestita, da parte dei cittadini. Per molti di questi, compresi gli abitanti del quartiere che “ospita” lo Scurìa, dagli studenti ai lavoratori, dalle famiglie agli anziani, siamo diventati un punto di riferimento che la politica non ha saputo dare: basti pensare alle manifestazioni di sostegno che abbiamo praticato a favore degli assegnatari del bando abitativo Sper (GUARDA QUI) o dei lavoratori dell’Ipercoop a rischio licenziamento (LEGGI)”.

"LE CITTA' SONO DI CHI LE AMA". “Teniamo alla crescita nostra città, per questo motivo andiamo via dall’ex Gil accogliendo di buon grado l’avvio del cantiere che regalerà all’Unifg una nuova struttura didattica, continuando a sostenere le buone pratiche di riqualificazione urbana e sociale, da qualsiasi parte esse arrivino”. L’auspicio del collettivo di militanti, quindi, è che d’ora in poi il vento cambi in città e possa arrivare maggiore attenzione, investimento e lungimiranza da parte delle istituzioni, così come dai privati cittadini, al rivoluzionario movimento innescato a Foggia dallo Scurìa (diventato in questi due anni un esempio a livello nazionale tra le realtà antagoniste e non solo), anche, soprattutto, nell’ottica del reperimento di una nuova casa in cui il progetto possa continuare a vivere.

"QUESTO NULLA NON CI ANNULLERA'". Perché “Le città sono di chi le ama” e “Questo nulla non ci annullerà”, cavalli di battaglia del collettivo, posti in apertura anche dei video-messaggi di sostegno e solidarietà giunti in questi ultimi giorni da alcuni degli artisti e scrittori (in ordine Nicolò Rondinelli, Luigi Lorusso, Alex Alesi, Martin, Cristiano Armati, Nicola Gesualdo, Filippo Andreani, Alessandro Colombini, Christian "Picciotto") che in questi lunghi 24 mesi sono passati dal centro sociale foggiano: il modo più bello per raccontare questa storia, attraverso espressioni di calore e vitalità, la stessa che gli ospiti hanno avvertito allo Scurìa, sentendosi come a casa loro.
Intanto, proprio come nella migliore tradizione celtica, domani il Csoa foggiano terrà un aperitivo musicale a partire dalle 17, “La serata d’addio, una delle tante” (info sulla pagina facebook), alzando i calici e brindando al futuro dello Scurìa, che “non muore certo qui, ma continuerà a vivere”, promettono con forza gli attivisti.

di Fabrizio Sereno


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