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41 arresti tra Margherita di Savoia e Cerignola

Allarmanti i bilanci: oltre 1300 episodi di spaccio. A “smerciare”, anche ragazzini

Dovranno rispondere di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, rapina aggravata, detenzione e porto illegale di armi da sparo, falso e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina i 41 indagati dai Carabinieri di Foggia nell’operazione denominata White Beach. 
 
LE INDAGINI. Sono allarmanti i bilanci dell’inchiesta che ha avuto come epicentro le città di Margherita di Savoia e Cerignola: oltre 1300 sono stati gli episodi totali di spaccio accertati dagli investigatori, e il coinvolgimento di giovanissimi nella gestione dello smercio di stupefacenti da strada, per un giro di affari stimato intorno ai 150.000 euro. I tre gruppi coinvolti nell’attività di spaccio molto spesso utilizzavano le stesse utenze telefoniche. Inoltre, gli indagati, per parlare tra loro, utilizzavano un vero e proprio codice convenzionale, con il fine di mantenere segreta l'identità delle persone coinvolte, oltre che il “tipo” di conversazione. Gli interlocutori utilizzavano anche alcune espressioni gergali per far capire a chi ascoltava quale fosse l’oggetto delle richieste. 
 
GLI ARRESTI. Diciotto le persone finite in carcere, sedici quelle che hanno ottenuto gli arresti domiciliari e sei quelle che hanno avuto l’obbligo di presentarsi alla Polizia giudiziaria. Le attività di spaccio degli indagati hanno presentato caratteristiche simili che presuppongono un comune metodo operativo, conosciuto anche dagli acquirenti, i quali adeguavano le proprie condotte e gli strumenti di comunicazione a tale metodo.
Dovranno rispondere di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, rapina aggravata, detenzione e porto illegale di armi da sparo, falso e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina i 41 indagati dai Carabinieri di Foggia nell’operazione denominata White Beach. 
LE INDAGINI. Sono allarmanti i bilanci dell’inchiesta che ha avuto come epicentro le città di Margherita di Savoia e Cerignola: oltre 1300 sono stati gli episodi totali di spaccio accertati dagli investigatori, e il coinvolgimento di giovanissimi nella gestione dello smercio di stupefacenti da strada, per un giro di affari stimato intorno ai 150.000 euro. I tre gruppi coinvolti nell’attività di spaccio molto spesso utilizzavano le stesse utenze telefoniche. Inoltre, gli indagati, per parlare tra loro, utilizzavano un vero e proprio codice convenzionale, con il fine di mantenere segreta l'identità delle persone coinvolte, oltre che il “tipo” di conversazione. Gli interlocutori utilizzavano anche alcune espressioni gergali per far capire a chi ascoltava quale fosse l’oggetto delle richieste.
GLI ARRESTI. Diciotto le persone finite in carcere, sedici quelle che hanno ottenuto gli arresti domiciliari e sei quelle che hanno avuto l’obbligo di presentarsi alla Polizia giudiziaria. Le attività di spaccio degli indagati hanno presentato caratteristiche simili che presuppongono un comune metodo operativo, conosciuto anche dagli acquirenti, i quali adeguavano le proprie condotte e gli strumenti di comunicazione a tale metodo.

di Redazione 


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