Cinquant'anni d'arte tra passato
e presente: a Foggia la mostra dedicata a Michele Circiello
Esposizione curata da Gaetano Cristino
“Michele Circiello. L’accertatore di tracce. Opere 1966-2018” è il titolo della mostra, a cura di Gaetano Cristino, che sarà inaugurata sabato 10 marzo alle ore 18:00 presso la Galleria della Fondazione Monti Uniti di Foggia. Un'esposizione per rendere omaggio a un artista che ha connotato le sue opere di segni rinvenienti dalla storia millenaria della Daunia.
I PERCORSI. La mostra, che comprende dipinti, opere plurimateriche e sculture in ferro e in bronzo, si articola in due percorsi collegati da un elemento comune, costituito dall’intreccio arte-luogo. Il primo segmento è costituito dalle opere degli esordi di Circiello, in particolare dei primi anni Settanta del secolo scorso. Il contesto è il Mezzogiorno agricolo da cui si continua ad emigrare come agli inizi del Novecento, anche se si tratta di “emigrazione interna”. Il secondo percorso è quello dedicato alla sua opera “Aura rupestre”. Infatti, sul Gargano, Circiello diventa l’accertatore di tracce, a partire da quelle che trova anzitutto sulle pietre. La mostra sarà corredata da un catalogo di 128 pagine, edito da Effebiemme, che comprende, oltre ad una antologia della critica e a un ricco insieme di immagini (riguardante anche la sua attività di scultore), un saggio critico di Gaetano Cristino e testi inediti di Lucio Dalla e Riccardo Melotti dedicati all’opera di Michele Circiello.
L’ARTISTA. Michele Circiello, pittore, scultore e ceramista, è nato il 23 novembre 1944 a Rocchetta S. Antonio (FG) e si è formato presso l’Istituto Statale d’Arte di Foggia e l’Accademia di Belle Arti di Milano, dove è stato allievo del Maestro Domenico Cantatore. “ Le sue opere diventano il precipitato e la confluenza delle antiche tracce espressive dell’uomo con la modernità – afferma il curatore della mostra Gaetano Cristino - perché esse possono essere lette sinteticamente o per parti: la narrazione ci porta all’antico e la materia del manufatto ci proietta invece nel contemporaneo, in cui l’accertatore di tracce ha sicuramente lasciato anche la sua impronta”. Nell’introduzione al catalogo che accompagna la mostra, Aldo Ligustro ( presidente della Fondazione) scrive: “Con le sue aure rupestri, le sue stele istoriate, i suoi scudi, i suoi guerrieri a difesa della natura, Circiello ha fatto viaggiare i segni della storia e del presente del nostro territorio per ogni dove e sicuramente avrà spinto molti a dire, come fece Lucio Dalla, ‘la terra di Circiello è la mia’”. La mostra rimarrà aperta tutti i giorni fino al 7 aprile 2018, esclusi i festivi,nei seguenti orari: da lunedì a sabato, ore 9:30-13/17-20.
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