Emergenza idrica, l'Acquedotto annuncia: "Aumenta la pressione, ma resta qualche disagio"
Verranno immessi in rete oltre
25mila metri cubi di risorsa al giorno, grazie all’incremento di utilizzo
dell’acqua di falda. E’ l’annuncio di Acquedotto Pugliese, che però avverte: “Proseguono,
al momento, le restrizioni di pressione in rete, seppure in forma più
attenuata, e nel rispetto dei minimi garantiti dalla carta dei servizi.
Permane, infatti, lo stato di emergenza: il livello di acqua presente negli
invasi, utilizzati normalmente anche ai fini irrigui, rimane al di sotto del
50% rispetto alla media degli ultimi 10 anni”.
LE ATTIVITA’. E’ ancora
emergenza idrica, dunque, anche in provincia di Foggia. Ma in AQP sono
fiduciosi. “Le misure per contrastare la forte siccità dell’anno appena
trascorso, il più siccitoso degli ultimi duecento anni, hanno determinato da un
lato il risparmio di circa 3,5 milioni di metri cubi di risorsa nell’ultimo
trimestre del 2017, dall’altro un aumento della capacità di produzione, grazie
all’utilizzo di fonti integrative come quelle dei pozzi”.
I DISAGI. Le riduzioni
– sottolineano dall’Acquedotto - potrebbero causare disagi ai piani superiori
negli stabili privi di idonei impianti di autoclave. Per impianto idoneo si
intende un sistema di autoclave (costituito da pompa e serbatoio o da booster)
posizionato al piano terra. L’installazione ai piani alti o, peggio, sui solai
degli stabili, non è sufficiente ad assicurare l’erogazione idrica. Il
Regolamento del servizio idrico integrato vieta l’inserimento di pompe sui
collegamenti diretti con la rete pubblica e che gli impianti di autoclave
devono essere realizzati in modo da assicurare discontinuità idraulica tra la
rete gestita dall’Acquedotto Pugliese e l’impianto di sollevamento dello stabile.
</span>
Contenuto sponsorizzato
COMMENTI
Regolamento
Come partecipare alla discussione
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.