Nuove unità, droni e videosorveglianza, la promessa del ministro: "La risposta dello Stato sarà durissima"
Dopo l'agguato di San Marco in Lamis
"La risposta dello Stato rispetto all'uccisIone di cittadini inermi e innocenti sarà durissima". È la promessa del ministro dell'Interno, Marco Minniti, al termine del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica a Foggia, dopo la strage di San Marco in Lamis.
UNITA’ E DRONI. "E' questa una grande questione del paese", ha evidenziato, non limitando il fenomeno alla sola provincia di Foggia. "Il controllo del territorio è la prima risposta: 192 unità aggiuntive - ha annunciato - arriveranno in provincia di Foggia” e tra loro anche "4 appartenenti ai Cacciatori di Calabria" reparto speciale dei Carabinieri. Si tratta di "uomini dei reparti prevenzione e anticrimine della polizia di stato, delle compagnie di intervento dei carabinieri, dei baschi verdi della Gdf e il loro compito sarà quello di 'saturare' il territorio". Ci saranno anche droni e videosorveglianza e a San Severo - ha ribadito - sarà costituito un nuovo reparto di repressione del crimine".
IL COMMENTO DI EMILIANO. Al vertice con il ministro ha partecipato anche il governatore regionale, Michele Emiliano. "La Puglia – ha sottolineato - sosterrà l’attività delle Forze dell’ordine in questo momento spiegando ciò che è accaduto all’opinione pubblica. È accaduto qualche cosa in grado di cambiare l’intera percezione da parte della Capitanata e dell’intera regione di ciò che avviene purtroppo da anni sul Gargano”. Per il presidente regionale, qualcosa sta cambiando: “È il Gargano che combatte la mafia. Il Gargano non è più indolente e immobile. Ho visto oggi negli occhi dei sindaci del Gargano la voglia di vincere queste organizzazioni criminali e questa voglia di vincere sarà determinante. Utilizzeremo questa energia per trasferirla alle forze dell’ordine".
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.