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Ambiente, l'allarme di Libera: "Sacchi di rifiuti industriali abbandonati alle porte di Foggia, indagare sui rischi"

Foggia crocevia dei rifiuti. È la denuncia del coordinamento provinciale di Libera - associazioni, nomi e numeri contro le mafie, che torna a puntare i riflettori sul “problema che affligge da anni la Capitanata ed è diventato ormai insostenibile: l’abbandono indiscriminato di rifiuti ingombranti accanto ai cassonetti, lungo le strade, sui marciapiedi, nei parchi, nelle pinete, nelle zone più isolate e lontane da sguardi indiscreti o in qualsiasi altro posto, al di fuori degli spazi consentiti”. 


I SACCHI. Le strade provinciali e le piazzole di sosta della tangenziale che circonda la città – evidenziano dall’associazione - sono costantemente invase da rifiuti di ogni genere. Non a caso, proprio in questi giorni alcuni soci di Libera Foggia hanno segnalato l'abbandono di decine di sacchi di rifiuti industriali e pneumatici lungo il raccordo tra la strada statale 16 e l'accesso all'autostrada. “Questi sacchi – spiegano -, come dimostrano le foto sono etichettati con talloncini arancioni che presentano date molto remote. Nel frattempo, sono stati portati via, ci chiediamo da quanto tempo fossero lì e da dove provenissero. Sono invece aumentati, nello stesso sito, gli pneumatici abbandonati”. 


LE CAVE. Analoga situazione è presente nella piazzola di sosta situata prima del semaforo della SS16 per il tratturo Castelluccio. Anche le cave sulla strada statale 89 Garganica, in corrispondenza della salita di Santa Lucia, sono piene di pneumatici. Inoltre – denunciano da Libera - la grande cava abbandonata sulla strada provinciale 117, in località Vaccarella, è al centro di continui sversamenti clandestini di rifiuti provenienti dal casertano. Il lago di Occhito, infine, è ricettacolo di contenitori di fitofarmaci, abbandonati nei fiumi immissari. 


LE INDAGINI. Ormai le nostre strade sono percorse da centinaia di camion che trasportano rifiuti e che li scaricano ovunque nel territorio della nostra provincia. In passato – ricordano da Libera -, soprattutto nell’iniziativa “Cibo, rifiuti e salute: i rischi per la nostra terra”, abbiamo denunciato le situazioni a rischio e mai risolte dell’Algisa di Lucera e dell’ex Fantini di Giardinetto. Oggi – concludono - chiediamo che ci siano indagini approfondite su questi sversamenti di rifiuti e che, accanto all’azione repressiva di eventuali illeciti, sia svolta un’adeguata verifica dell’incidenza delle patologie tumorali nel nostro territorio, mediante un registro provinciale dei tumori. Solo in questo modo si può comprendere il livello d’inquinamento territoriale e le conseguenze sulla salute che esso provoca.

di Redazione 


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