Stampa questa pagina

Dal lido 'abusivo' ai rifiuti speciali: ambiente, maxi sequestro tra Calenella e Cerignola

Una doppia operazione dei Carabinieri sul fronte ambientale è stata registrata tra Calenella e Cerignola.

I SEQUESTRI. I Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Vico del Gargano, in collaborazione con quelli del Nucleo Operativo Ecologico di Bari, hanno sequestrato nella piana di Calenella alcuni manufatti prefabbricati e un terreno di proprietà della società “Agricola Calenella”, con sede legale in Peschici, per violazioni di norme ambientali e di edilizia. In particolare, i Carabinieri hanno accertato che la citata società aveva installato 10 strutture prefabbricate, alcuni delle quali allestite a servizi igienici e altre a banchi da cucina, su un’area sottoposta a vincoli paesaggistici, in assenza delle richieste autorizzazioni. Nel corso del controllo è stato inoltre accertato che erano state realizzate delle massicciate stradali con materiale da scavo “non caratterizzato”, considerato rifiuto speciale. A conclusione delle attività sono stati sottoposti a sequestro preventivo il terreno delle dimensioni di circa 6mila metri quadri e le strutture, del valore complessivo di circa 2 milioni di euro.

I RIFIUTI SPECIALI. La seconda operazione ha coinvolto i militari della Compagnia Carabinieri di Cerignola e del Nucleo Operativo Ecologico di Bari, intervenuti in località Pescariello e località Torricelli di Cerignola, dove è stato constatato il mancato rispetto della normativa ambientale all’interno di quattro distinte aree adibite ad autoparchi. Posti in essere i primi accertamenti è emerso che le quattro distinte aree di circa 30mila metri quadrati complessivi, sprovviste di sistema di impermeabilizzazione e non idonee all’attività di raccolta e smaltimento di acque meteoriche e di dilavamento dei piazzali, erano state occupate da rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi costituiti da materiale ferroso, plastico e ligneo. All’esito dell’attività di indagine sono stati deferiti in stato di libertà alla competente autorità giudiziaria i quattro titolari degli autoparchi per i reati di attività di gestione di rifiuti non autorizzata. Le aree, del valore complessivo che si aggira sui 2 milioni di euro, sono state sottoposte a sequestro preventivo in attesa di ulteriori accertamenti di polizia giudiziaria.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload