Amiu Puglia, il sindacato Ugl: “La strada che porta alla sede dell'impianto è un percorso di guerra, siamo stanchi!”
A rischio i mezzi privati dei lavoratori e quelli pubblici di Amiu
La “Ugl igiene ambientale” denuncia il grave stato di abbandono in cui versa la strada che tutti i giorni i dipendenti di Amiu Puglia percorrono per recarsi a lavoro presso l'impianto di biostabilizzazione.
TANTE RICHIESTE, NESSUN PROVVEDIMENTO. Da via Tavernola in poi, attraversando le strade di campagna: è tutto “una gruviera”, come nel comunicato ufficiale inviato dal sindacato e che, a detta dello stesso, riprende una denuncia inevasa ormai già da alcuni, con l'aggravante di un manto stradale ormai ridotto ad un vero e proprio “percorso a ostacoli”. Nessun provvedimento preso, fino a questo momento, nonostante le numerose richieste avanzate tanto al sindaco di Foggia Franco Landella (interpellato anche in qualità di Presidente dell'Ato), quanto agli assessorati competenti, senza dimenticare la stessa dirigenza dell'Amiu.
DANNI ALLE VETTURE PUBBLICHE E PRIVATE. Il problema, specificano dal sindacato, è che a percorrere il tragitto non sono solo “i mezzi privati dei dipendenti, ma anche gli automezzi pesanti dell'azienda e dei comuni che conferiscono i rifiuti presso l'impianto”. Dal 2012 inoltre – si legge ancora – i dipendenti di Amiu “hanno riportato notevoli danni alle proprie autovetture”. Una richiesta inascoltata tanto dalla vecchia quanto dalla nuova Amministrazione (oltre che dalla stessa dirigenza Amiu). “Deduco dal silenzio delle parti – conclude Ugl – che nessuno ha interesse di intervenire. Sicuramente per l'amministrazione comunale ci sono delle difficoltà economiche, visto anche lo stato in cui versano le strade della città, ma un intervento bisogna eseguirlo per il bene di tutti”.
Finalmente un sindacato si fa sentire, solo che questo problema rappresenta un problema. In ex AMICA vi siete fatti mettere i piedi in faccia a forza di clientelismo, scordandovi i diritti di categoria. Spero che il sindacato risorga come un Araba fenice dalle sue ceneri, e ritorni a lottare per i diritti e doveri dei lavoratori e dei cittadini.
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