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“Chi ha provocato la brusca manovra mortale? Aiutateci a capire”: l'appello della famiglia di Raffaele Palazzo

Un anno fa il tragico incidente stradale

“Esattamente un anno fa, la sera intorno alle 22:10 in Viale I maggio nei pressi della Chiesa del Carmine, zona Tribunale, dopo una serata passata in famiglia, in un tragico incidente stradale ha perso la vita un ragazzo di soli 42 anni, marito e padre esemplare, amico sincero e raro, figlio che ogni genitore vorrebbe, fratello sempre presente e disponibile, amorevole cognato, genero e conoscente…fisso il sorriso stampato sulle sue labbra. Quelle labbra che mi hanno lasciato l’ultimo bacio, troppo freddo per essere il suo”.

L'APPELLO. Inizia così l'accorato appello della famiglia di Raffaele Palazzo, l'uomo che il 7 maggio dell'anno scorso perse la vita in un tragico incidente a bordo di un Alfa Romeo 156 stationwagon che si schiantò contro un albero. “Lavate la vostra coscienza” - è il messaggio “aiutateci a capire cosa è successo”.

IL TESTO. “Siamo certi che qualcosa e qualcuno abbia provocato la brusca manovra mortale, cerchiamo solo una risposta. Magari potendo fornire a voi le risposte in forma anonima riusciamo a darci pace sull'accaduto di quella maledettissima sera” continua l'appello. “Oggi a un anno dal tragico sinistro chiedo alla mia comunità, credendo vivamente che questa città sia abitata in gran parte da brava gente, di dare voce alle vostre coscienze dicendo ciò che avete visto, ciò che è accaduto, perché qualcosa di tremendamente imprevedibile è accaduta. Anche in forma del tutto anonima”.

LA FAMIGLIA. “Raffaele – prosegue la famiglia - ha lasciato un vuoto ormai incolmabile in una Mamma e un Papà, e chi è genitore sa di quale dolore sto parlando, una Moglie di cui l’amore reciproco non era un segreto per nessuno, di una Figlia di soli 9 anni che avrà per sempre un vuoto incolmabile per la perdita del suo primo grande amore, dei fratelli che non avranno più quel complice con cui si è cresciuti insieme 24h24 condividendo tutto ciò che accompagna ognuno di noi nella crescita da 0 a 100 anni, dei nipotini che non avranno più quello zio che sapeva soltanto dire sempre SI, dei cognati che avevano trovato un confidente e non solo, degli amici che hanno diviso una vita intera tra l’adolescenza e l’essere diventati adulti…insomma vi chiediamo con il cuore in mano di aiutarci a trovare quella risposta, perché sappiamo per certo che la risposta c’è, lavate la vostra coscienza, dimostrate che sappiamo essere fratelli e solidali, fatevi avanti, aiutateci a capire”.
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di Redazione 


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