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Anche gli avvocati si scoprono più “poveri”: oltre 800mila euro per i legali in difficoltà economica

Per la conciliazione vita-lavoro

Si chiama ‘WeAvv’ e rappresenta una best practice a livello nazionale di progetto di rete tra Ordini professionali di una stessa regione sul tema della conciliazione vita-lavoro. L’iniziativa è dell’Ordine degli Avvocati di Bari che, dopo aver coinvolto anche gli Ordini territoriali di Lecce, Taranto, Brindisi, Trani e Foggia, ha avuto accesso a 824.250 euro del “Fondo Pubblico – Privato per il sostegno ai genitori” stanziato dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia.

I REDDITI. Il progetto – spiegano i promotori - va incontro alle difficoltà che sta affrontando la professione forense, un tempo ritenuta tra quelle economicamente privilegiate, sia a livello nazionale che regionale: a fronte di un reddito medio degli avvocati italiani nel 2015 di 38.385 euro il (19% in meno rispetto al 2010), quello dei professionisti pugliesi si è attestato lo stesso anno a 22.178 euro, in calo del 26% rispetto al 2010, quando era di 30.160. Notevole in Puglia anche il gap ‘di genere’ con le avvocate che nel 2015 hanno conseguito mediamente un reddito di 13.234 euro, meno della metà dei loro colleghi avvocati (29.298 euro).

IL PROGETTO. “L’iniziativa – ha commentato l’avvocato Francesco Tedeschi in rappresentanza del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari – vede per la prima volta l’avvocatura pugliese unita e solidale nei confronti dei colleghi più bisognosi. Proviamo orgoglio nel promuovere un’attività in favore di una categoria professionale che, in questo momento, affronta preoccupanti difficoltà sotto il profilo economico, soprattutto per quanto riguarda gli avvocati più giovani. Ringraziamo tutte le colleghe che, sin dal 2012, hanno intravisto nell’idea di un fondo pubblico a gestione privata una delle forme più nobili della solidarietà tra aderenti alla stessa categoria”.

I FONDI. Sin da domani potranno presentare domanda di accesso al Fondo gli iscritti a uno dei sei Ordini forensi pugliesi e i praticanti abilitati uomini e donne con un reddito ISEE del nucleo familiare non superiore a 40.000 euro e che abbiano almeno un figlio.

di Redazione 


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