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Calcio amatoriale a chi? E' la Terni League, ma sembra la Serie A. E vuole sbarcare in tutta Italia

"Chi di noi non ha mai sognato di rivedersi in un video sentendo un telecronista inneggiare al proprio nome?". E' nata da qui l'idea di Marco Rompietti e "Terni league". Che ora pensa di 'espandersi' e uscire dal contesto umbro, dove è diventata una realtà consolidata. Tra passione e ironia. 
 
Cronaca live, highlights, commenti, tifo. Marco Rompietti, parlate di calcio degli amatori, ma non troppo: cos'è, come nasce e qual è il segreto di 'Terni league'?

"E' nato per caso, diciamo che non ero soddisfatto di come venivano gestiti i campionati nella mia zona, e quindi ho pensato - per gioco - di farne uno io con l'aiuto di amici e dell'ente di promozione, il CSI (Centro Sportivo Italiano) senza il quale sarebbe stato impossibile creare un tessuto organizzativo così imponente. Senza dubbio il comparto multimediale dei nostri Campionati fa la differenza, ma dietro c'è anche un grande background organizzativo, come ad esempio il mio personale dogma di quando cominciai questa 'sfida', ossia cercare di entrare al dentro delle esigenze delle squadre per la disponibilità nella compilazione dei calendari. E poi tanta presenza di campo: non solo per i servizi foto e video, ma anche per il contatto con le squadre. Credo che sia importante perchè i gruppi amatoriali hanno voglia di emergere e di essere considerati. In passato nei campionati di zona, l'organizzatore era colui che ritirava i soldi a inizio anno e poi lo vedevi a fine stagione per consegnarti la coppa".
 
I tornei in città sono stati sempre avvincenti, ma ora c'è qualcosa in più: che risposta avete sia dal pubblico che dai protagonisti in campo...
"Abbiamo avuto una escalation costante. Nella nostra realtà inizialmente il Terni League viene preso con un po' di sano scetticismo: Ma con lo scorrere degli anni il Terni League sta diventando un tessuto cittadino imprescindibile. La gente si diverte, quando ci sono le finali riempie i campi sportivi dove giochiamo. Si crea un'atmosfera intensa, maggiore rispetto ai campionati federali (seconda o prima categoria). E questo da maggior lustro al movimento".
 
Un po' di numeri: quante società, calciatori e tifosi sono coinvolti?
"I tifosi, è difficile stimarli nel senso che, a parte alcune squadre che hanno davvero una loro tifoseria organizzata, ci sono per lo più amici, fidanzate, familiari. Per quanto riguarda le squadre, dal primo anno durante il quale avevamo 16 squadre di Calcio a 5, siamo passati a questa che è la quarta stagione con 44 squadre di Calcio a 5 e 25 di Calcio a 7. Numeri che, per una città come Terni, non si erano mai visti. Siamo sopra i mille atleti tesserati".
 
Terni league è vissuta proprio come una serie A, ma non dimenticate un po' di sana autoironia: cosa fate per 'non prendervi troppo sul serio' ed evitare di caricare troppo i match?

"Ogni anno durante l'estate, vuoi per noia, vuoi per caricare i ragazzi che stanno per tornare in campo, ci inventiamo lo 'spot' del Terni League. Prendendo spunto dalle pubblicità di Sky o di marchi pubblicitari, realizziamo la nostra versione. Ad esempio abbiamo proposto uno spot riprendendo quello del tormentone "E non ci lasceremo mai" (GUARDA IL VIDEO SPOT), mentre nelle ultime settimane abbiamo girato uno spot sulla falsariga di Adidas "Josè", con due bambini che scelgono la formazione di una partitella di quartiere chiamando i più grandi giocatori della storia. Nel nostro caso, nella storia del Terni League...".
 
Siete una realtà consolidata su Terni, ma ora potreste sbarcare fuori dai confini dell'Umbria. Volete esportare il format?
"Ci piacerebbe sbarcare fuori dai confini umbri. Ci piacerebbe, cioè, che il nostro 'format' venisse abbracciato in più parti d'Italia per creare una lega amatoriale forte e divertente per tutti. Ora ci consolidiamo a Terni, perchè il lavoro non manca mai... ma in futuro, perchè no?"

di Redazione 


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