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L'autogol di carabinieri e 'Cacciatori': estirpano cannabis legale

Stavolta, carabinieri e Cacciatori di Sicilia hanno cacciato male. A evidenziarlo sono gli avvocati Gianni Maggiano e Raffaella Savastano, facendo luce sulla vicenda di Angelo Raffaele Gentile, arrestato con l’accusa di aver nascosto 18.000 piantine di marijuana oltre a munizioni ed esplosivi

LA CANNABIS. “All’esito dell’udienza di convalida dinanzi al Gip del Tribunale di Foggia, Dott.ssa Elena Carusillo – evidenziano i legali -, il giorno 11 luglio 2018 e quindi a sole 72 ore dalle operazioni compiute dai militari di Peschici con l’ausilio dello squadrone 'Cacciatori di Sicilia, nel corso di controlli in aree impervie ed isolate, è emerso che non vi era nessuna piantagione illecita di Cannabis ‘illegale’, bensì la piantagione era autorizzata, con varietà ammesse dalla Legge Nazionale n. 242 del 2 dicembre 2016 e Legge Regionale n. 21 del 6 giugno 2017, impiantata da ditta autorizzata e sotto la direzione di un tecnico professionista, regolarmente coltivata, con acquisto e pagamento dei semi di Cannabis certificati ed utilizzati allo scopo di “Promuovere la coltivazione della canapa light (legale) per fini didattici, dimostrativi, promozionali e di ricerca sulla filiera agricola della canapa light (legale)”. 

NIENTE FINI DI SPACCIO. E inoltre il bilancino non elettronico rinvenuto - proseguono gli avvocati -, apparteneva ad un kit utilizzato per la preparazione di cartucce da caccia ed era stato di proprietà del padre cacciatore, deceduto dieci anni orsono, come anche le armi da fuoco rinvenute munite di regolare “nulla osta”. Non vi erano pertanto, tracce né altro dato sintomatico di alcuna attività ai fini di spaccio. La sostanza stupefacente rinvenuta in casa era destinata ad uso personale e custodita all’interno di un locale di cui Gentile aveva la esclusiva disponibilità. 

IN LIBERTÀ. Per questi motivi il Gip del Tribunale di Foggia rilevando la insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza in capo all’indagato sull’illiceità dell’attività di coltivazione, uso e spaccio di stupefacenti, ha rigettato la richiesta di applicazione di misure cautelari disponendo l'immediata reimmissione in libertà dell'uomo. In merito alla repentina e affrettata scelta dell’estirpazione dell’intera piantagione di Cannabis legale operata dai militari, infine, "si segnala che Gentile è risultato completamente estraneo ai fatti, in quanto aveva ceduto l’area di sua proprietà in uso alla ditta e al professionista per poter adempiere alle attività consentite dalla normativa sopracitata, tuttora in vigore e sponsorizzata anche a livello Regionale".

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di Redazione 


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