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Censimento Istat: via da Foggia un esodo di giovani. In aumento gli stranieri

Calo demografico in tutta la provincia

 

Foggia tra le province record in Italia per fuga di popolazione: il più abusato e conosciuto dei motti territoriali italiani, quel "Fuggi da Foggia" che perseguita ogni foggiano fuori sede, è evidentemente profeta della realtà e trova riscontro nei dati dell'ultimo censimento demografico Istat pubblicato ieri dal principale istituto di statistica nazionale e relativo al decennio 2001-2011 con dati aggiornati al 9 ottobre dello scorso anno.  
 Il capoluogo dauno perde in dieci anni 8.167 abitanti passando dai 155.203 residenti del 2001 ai 147.036 registrati l'anno scorso: un esodo del 5,8 percento della popolazione cittadina totale consumatosi con un andamento di calo costante, un decennio in cui ogni anno sono andati via da Foggia mediamente 500-600 cittadini. 
La maggior parte dei quali, purtroppo, giovani. Impressionante infatti (sempre secondo i dati Istat) il calo del 7,3 percento di residenti tra i 20 e 39 anni, che alla fine del 2001 rappresentavano il 33 percento della popolazione cittadina  mentre nel 2011 ne costituiscono solo il 25 percento. 
Di contro aumenta del quasi 2 percento, nel decennio, la presenza degli individui di mezz'età e degli anziani fino ai 70 anni (dal 27,7 percento nel 2001 al 29,6 percento del 2011). 
Nemmeno la variazione numerica degli stranieri stabilmente domiciliati nel capoluogo dauno, pur rilevante, e che registra in 10 anni, un aumento di quasi 2.300 unità (in testa romeni, ucraini, macedoni, marocchini, cinesi, pakistani), riesce a colmare la perdita demografica registratasi nel decennio. 
Unico dato positivo, sembrerebbe, è il calo della densità demografica in città, possibile indicatore di maggior qualità della vita: su una superficie demografica di 507 chilometri quadrati, invariata nel decennio, si passa dai 305 abitanti per chilometro quadrato del 2001 ai 300 del 2011.
Il problema, a Foggia, è che se il maggior spazio di "vivibilità" per il cittadino diventa frontiera dell'edilizia o della "munnezza", il risultato non solo non cambia, ma peggiora.
Record di migrazioni anche per la provincia di Foggia: con il 3,6 percento di decremento demografico (da 649.598 a 626.072 abitanti) la provincia di Foggia si piazza al quinto posto per province italiane che nel decennio hanno perso il maggior numero di abitanti.
Maglia nera a San Marco La Catola e Anzano di Puglia, tra i 30 comuni italiani con minor crescita demografica negli ultimi dieci anni.
Dal Gargano ai Monti Dauni al Tavoliere è una emorragia di persone che lasciano il Foggiano, per non tornarci, come evidenziano i dati: si va dal -0,2 percento di Stornarella, al -4,8 percento di Deliceto. In mezzo il -1,7 di San Severo; il -2,2 di Troia; il -2,4 di Lucera; il -2,5 di Manfredonia.
"Pollice demografico" in su per soltanto un sesto dei comuni della provincia di Foggia: in testa Isole Tremiti (+24 percento), Stornara (+12 percento) e Carapelle (+10,5 percento); più popolose, in 10 anni, anche San Giovanni Rotondo che aumenta in popolazione di più di mille unità (+4,7 percento), Ordona (+2,7 percento) e Torremaggiore (+2 percento) 
Foggia tra le province record in Italia per fuga di popolazione: il più abusato e conosciuto dei motti territoriali italiani, quel "Fuggi da Foggia" che perseguita ogni foggiano fuori sede, è evidentemente profeta della realtà e trova riscontro nei dati dell'ultimo censimento demografico Istat pubblicato ieri dal principale istituto di statistica nazionale e relativo al decennio 2001-2011 con dati aggiornati al 9 ottobre dello scorso anno.   
 

 

FOGGIA: IN 10 ANNI 8MILA ABITANTI IN MENO. Il capoluogo dauno perde in dieci anni 8.167 abitanti passando dai 155.203 residenti del 2001 ai 147.036 registrati l'anno scorso: un esodo del 5,8 percento della popolazione cittadina totale consumatosi con un andamento di calo costante, un decennio in cui ogni anno sono andati via da Foggia mediamente 500-600 cittadini. La maggior parte dei quali, purtroppo, giovani. Impressionante infatti (sempre secondo i dati Istat) il calo del 7,3 percento di residenti tra i 20 e 39 anni, che alla fine del 2001 rappresentavano il 33 percento della popolazione cittadina mentre nel 2011 ne costituiscono solo il 25 percento. Di contro aumenta del quasi 2 percento, nel decennio, la presenza degli individui di mezz'età e degli anziani fino ai 70 anni (dal 27,7 percento nel 2001 al 29,6 percento del 2011).
LA PRESENZA DEGLI STRANIERI. Nemmeno la variazione numerica degli stranieri stabilmente domiciliati nel capoluogo dauno, pur rilevante, e che registra in 10 anni, un aumento di quasi 2.300 unità (in testa romeni, ucraini, macedoni, marocchini, cinesi, pakistani), riesce a colmare la perdita demografica registratasi nel decennio. 
Unico dato positivo, sembrerebbe, è il calo della densità demografica in città, possibile indicatore di maggior qualità della vita: su una superficie demografica di 507 chilometri quadrati, invariata nel decennio, si passa dai 305 abitanti per chilometro quadrato del 2001 ai 300 del 2011.
Il problema, a Foggia, è che se il maggior spazio di "vivibilità" per il cittadino diventa frontiera dell'edilizia o della "munnezza", il risultato non solo non cambia, ma peggiora.
LA PROVINCIA. Record di migrazioni anche per la provincia di Foggia: con il 3,6 percento di decremento demografico (da 649.598 a 626.072 abitanti) la provincia di Foggia si piazza al quinto posto per province italiane che nel decennio hanno perso il maggior numero di abitanti.
Maglia nera a San Marco La Catola e Anzano di Puglia, tra i 30 comuni italiani con minor crescita demografica negli ultimi dieci anni.
Dal Gargano ai Monti Dauni al Tavoliere è una emorragia di persone che lasciano il Foggiano, per non tornarci, come evidenziano i dati: si va dal -0,2 percento di Stornarella, al -4,8 percento di Deliceto. In mezzo il -1,7 di San Severo; il -2,2 di Troia; il -2,4 di Lucera; il -2,5 di Manfredonia.
"Pollice demografico" in su per soltanto un sesto dei comuni della provincia di Foggia: in testa Isole Tremiti (+24 percento), Stornara (+12 percento) e Carapelle (+10,5 percento); più popolose, in 10 anni, anche San Giovanni Rotondo che aumenta in popolazione di più di mille unità (+4,7 percento), Ordona (+2,7 percento) e Torremaggiore (+2 percento).

di Redazione 


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