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Che fine ha fatto Don Chisciotte?

Sancho al Teatro dei Limoni fa da protagonista

Dopo il debutto al Teatro del Fuoco in anteprima nazionale lo scorso 13 Novembre, nell’ambito della rassegna Teatri Possibili targata Solisti dauni, esattamente un mese dopo Sancho torna a far parlare di sé. Ieri sera, sabato 13 dicembre, grande ritorno per la performance del duo Galano-Losavio, questa volta sul palcoscenico del Teatro dei Limoni, che offre al pubblico foggiano innumerevoli chances di incontrare Sancho sulla scena. Lo spettacolo, infatti, replica al teatro in Via Giardino questa sera, 14 dicembre alle ore 21.00, il prossimo week-end 20 e 21 dicembre, per poi riprendere dopo la pausa natalizia con una seconda tranche di appuntamenti giornalieri dal 26 al 30 dicembre.

La fantasia è il male, la verità il bene. Il buio e poi… un uomo legato: è Sancho Panza. È solo e senza il suo amato padrone Don Chisciotte, torturato e picchiato da un’oscura figura. Chi potrà mai essere costui? Lo storico, Cide Hamete Benengeli? Miguel de Cervantes in persona? Ma sembra essere molto lontano dall’autore che animava le pagine di quel romanzo con i suoi pensieri audaci, avventurosi e stranamente divertenti. Uno scrittore che disprezza le sue trame, pure e banali invenzioni, come i personaggi che vi hanno preso forma: Sancho, lo scudiero di un cavaliere leggendario non esiste, e neppure Don Chisciotte. “Tutto è finzione, bugia, favola, sogni raccontati da uomini ad occhi aperti”. Ed è proprio nella grotta di Montesinos, laddove cavalieri, dame e servitori, tutti incantati da Mago Merlino, continuavano a vivere, che Sancho spera di ricongiungersi al suo padrone. Poi ad un tratto agli occhi di Sancho il ricordo di Don Chisciotte sembra riaffiorare, anzi rinascere. Il disincantato de Cervantes non c’è più. Tornano le dediche all’amore, all’amata Dulcinea, o forse una speranza, quella di ritrovare se stessi. Di nuovo in sella a Ronzinante, a rincorrere il suo destino di prode cavaliere, insieme al fedele scudiero, ubriachi di sogni di gloria, ma irrimediabilmente imbranati e comici. Ma ecco che tutto finisce e Don Chisciotte è di nuovo conteso: dal suo creatore, guarito dalla fantasia, e da Sancho che continua a nutrirsi degli stessi inganni e della stessa follia del suo amico.

Tra musica e parole. Promosso il connubio tra Leonardo Losavio, autore di questo testo geniale e i Solisti dauni, che hanno dato vita al palcoscenico con le musiche di Mario Rucci e gli effetti sonori di Ettore Figliola. Sulla scena, invece, lo stesso Losavio e Roberto Galano, il regista, la cui interpretazione ha lasciato il segno, avendo reso così familiari due personaggi distanti quattrocento anni, con le loro storie, e le confessioni più intime. Non sembrano più nemmeno quei folli sognatori che combattevano contro i mulini a vento, ma uomini con ricordi e debolezze. Ed è questo il bello di Sancho, inedito e senza peli sulla lingua, come lui stesso ama definirsi.

Prenotazione obbligatoria. Ingresso riservato ai soci.

Info e prenotazioni: 324.9948645; www.teatrodeilimoni.it

Gli studenti potranno usufruire della riduzione all’ingresso. Per info e prenotazioni, contattare il numero 327.8337299

di Redazione 


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