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17 MILA FAN. In questi anni la pagina era diventata molto amata dai tifosi, aveva coinvolto anche i calciatori e i dirigenti della squadra e collaborato anche con la nostra testata in occasione di trasferte al seguito dei rossoneri o nella trasmissione Terzo Tempo. Ultimamente avera raggiunto i 17.000 fan iscritti, ma come spesso accade in questi casi se un hobby non si trasforma in un lavoro può subentrare la stanchezza, a questo vanno aggiunte anche molte polemiche che scaturivano dagli articoli irriverenti di Angelo, Giovanni e Michele.
IL SALUTO. Nel post di saluto gli autori scrivono “abbiamo trattato questa pagina come se fosse un lavoro a tempo pieno, come se ci fosse data una bustapaga ad ogni fine mese. Ed abbiamo dedicato tempo, spazio, soldi (tanti soldi) a questa “professione”, cercando di offrire quanto più potevamo dare, con conseguenze che hanno portato spesso a ignorare o diventare quasi superficiali nelle nostre reali vite lavorative di tutti i giorni. (...) ci siamo resi conto che quando hai un bacino di utenti di 17000 persone ogni tuo post può diventare un macigno. Qualsiasi cosa scrivi potrebbe comunque offendere la sensibilità di qualcuno".
DOPO IL RITIRO. Angelo, Giovanni e Michele sino a Rivisondoli avevano dato tanto per Gaab. Ma dopo quel ritiro -proseguono gli autori- il “tanto” si è convertito in “troppo” e forse con estremo ritardo abbiamo capito che fosse giunto finalmente il tempo di interrompere tutto, questa volta mettendo in primo piano le nostre esigenze...le nostre vite. E' stato davvero un piacere fare quello che abbiamo fatto e speriamo che, aldilà di tutto, GAaB venga ricordata come una pagina che ha provato a regalare spensieratezza e serenità in un mondo troppo serio. Vi ringraziamo per tutto il seguito, l’affetto, i kitemmorti che ci avete dato in questi magnifici anni trascorsi insieme.
Chiude la pagina satirica “Giovane Avasc' a bandir”
Sei anni di battute sul Foggia Calcio e i suoi tifosi
Dopo sei anni dalla sua nascita chiude la pagina satirica “Giovane Avasc' a bandir” che si occupava soprattutto delle vicende del Foggia Calcio e dei suoi tifosi.
17 MILA FAN. In questi anni la pagina era diventata molto amata dai tifosi, aveva coinvolto anche i calciatori e i dirigenti della squadra e collaborato anche con la nostra testata in occasione di trasferte al seguito dei rossoneri o nella trasmissione Terzo Tempo. Ultimamente avera raggiunto i 17.000 fan iscritti, ma come spesso accade in questi casi se un hobby non si trasforma in un lavoro può subentrare la stanchezza, a questo vanno aggiunte anche molte polemiche che scaturivano dagli articoli irriverenti di Angelo, Giovanni e Michele.
IL SALUTO. Nel post di saluto gli autori scrivono “abbiamo trattato questa pagina come se fosse un lavoro a tempo pieno, come se ci fosse data una bustapaga ad ogni fine mese. Ed abbiamo dedicato tempo, spazio, soldi (tanti soldi) a questa “professione”, cercando di offrire quanto più potevamo dare, con conseguenze che hanno portato spesso a ignorare o diventare quasi superficiali nelle nostre reali vite lavorative di tutti i giorni. (...) ci siamo resi conto che quando hai un bacino di utenti di 17000 persone ogni tuo post può diventare un macigno. Qualsiasi cosa scrivi potrebbe comunque offendere la sensibilità di qualcuno".
DOPO IL RITIRO. Angelo, Giovanni e Michele sino a Rivisondoli avevano dato tanto per Gaab. Ma dopo quel ritiro -proseguono gli autori- il “tanto” si è convertito in “troppo” e forse con estremo ritardo abbiamo capito che fosse giunto finalmente il tempo di interrompere tutto, questa volta mettendo in primo piano le nostre esigenze...le nostre vite. E' stato davvero un piacere fare quello che abbiamo fatto e speriamo che, aldilà di tutto, GAaB venga ricordata come una pagina che ha provato a regalare spensieratezza e serenità in un mondo troppo serio. Vi ringraziamo per tutto il seguito, l’affetto, i kitemmorti che ci avete dato in questi magnifici anni trascorsi insieme.
di Redazione
COMMENTI
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Giovanni Vigilante21/02/2017 ore 20:40:12
Grazie ragazzi. Quando la satira finisce muore la cultura. RIP Gaab.
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