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Quarantamila euro per un tre ruote: arrestato per circonvenzione di incapace

Chiedeva i soldi anche dai domiciliari

Circonvenzione di incapace aggravata. È l’accusa a carico di Michele Nicola De Stasio, classe ’63, arrestato ieri dal personale del Commissariato di San Severo.

L’ESPOSTO. Il procedimento penale trae origine da un semplice esposto anonimo, manoscritto, pervenuto a fine 2016. Nell’esposto si narrava che da circa un anno e mezzo una umile famiglia veniva raggirata da una persona che dietro la promessa di vendere un motociclo, un tre ruote, aveva sottratto circa 40 mila euro. Con molta cautela, si sono assunte informazioni proprio dal povero anziano – vittima della truffa -, che gli inquirenti descrivono come “persona buona e con uno stato di deficienza psichica”.

IL TRE RUOTE. L’uomo aveva fatto sapere di essere alla ricerca di un motociclo, propriamente un tre ruote, usato. Dopo alcuni giorni, in una zona dove solitamente si intrattengono i contadini in pensione, spontaneamente gli si era presentato un uomo che diceva di chiamarsi Michele De Stasio e che avrebbe potuto soddisfare il suo desiderio. Dopo tre giorni, infatti, si è poi presentato con un tre ruote Ape 50 di colore verde, di cui il povero uomo si è letteralmente “innamorato” , tant’è che subito ha consegnato a De Stasio 2mila euro in contanti.

LA PROMESSA. De Stasio, però, non ha mai consegnato il tre ruote, inventando quotidianamente una scusa e continuando a chiedere soldi ora per la targa, ora per il passaggio di proprietà, o per altre fantasiose adempienze burocratiche, attuando così il suo squallido disegno criminale. E così l’anziano uomo, desideroso di realizzare il sogno di possedere un Ape ha consegnato a De Stasio più di 20 mila euro, convinto che fosse una “brava persona” e che presto gli avrebbe consegnato l’agognato tre ruote. L’uomo – nonostante il monito dei parenti - era stato circuito a tal punto da essere costretto ad attivare una Postepay, consegnata a De Stasio, sulla quale aveva fatto accreditare la sua pensione. La povera vittima continuava a consegnare il denaro anche dopo essere stato ascoltato negli uffici del Commissariato e dopo averlo ingenuamente rivelato a De Stasio. Da quel momento in poi De Stasio si è presentato a casa della vittima, solo nei giorni vicini al primo di ogni mese, ovvero nei giorni immediatamente precedenti o successivi all’accredito della pensione.

AI DOMICILIARI. L’attività investigativa, i numerosi servizi di appostamento e i riscontri presso l’ufficio postale hanno dimostrato appieno l’attività criminosa in atto, con la quale De Stasio è riuscito a sottrarre circa 40 mila euro. Addirittura De Stasio ha proseguito nel suo proposito delinquenziale anche successivamente al suo arresto, avvenuto a fine maggio per altri fatti: sottoposto agli arresti domiciliari, avvalendosi di terze persone, continuava a comunicare con l’anziano e ogni primo del mese si faceva consegnare, nel portone di casa sua, somme di danaro in contanti.

di Redazione 


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