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“Concerto per orchestra stonata”, il libro che racconta i talenti dei senza dimora

Il romanzo di Emiliano Moccia pubblicato da edizioni fogliodivia

C’è tanta polvere in questo libro. Tanta. E si respira anche un odore sgradevole, che entra nella gola e brucia lo stomaco. Perché la vita di strada puzza, logora, ferisce. E c’è tanta Foggia tra queste pagine, ci sono le sale del Conservatorio “Umberto Giordano”, le vie acciottolate del centro storico, la presenza costante del compositore dell’Andrea Chénier, i vagoni abbandonati lungo i binari della stazione. E molta povertà, disagio, emarginazione.

IL LIBRO. Perché “Concerto per orchestra stonata” non è un libro che racconta di vincitori, di chi ce l’ha fatta, di chi si è incensato di fortuna e gloria. No, al contrario. Il nuovo libro di Emiliano Moccia prova a raccontare con disincanto una realtà difficile e complessa come quella dei senza fissa dimora, di chi vive ai margini, di chi per i motivi più diversi è finito a vivere in strada. E lo fa entrando in un punta di piedi nelle loro vite, con la volontà di restituire dignità e visibilità a chi da quella polvere è stato risucchiato e non trova la forza per venirne fuori.

STORIA DI SPERANZA. Ma il libro pubblicato dalla casa editrice foggiana edizioni fogliodivia, vuole anche regalare speranza, fiducia e possibilità. E vuole invitare la comunità a guardare sempre con occhi gentili ed accoglienti quanti – italiani e migranti – sono finiti a vivere nei dormitori, nelle sale d’attesa della stazione, nei ghetti, sulle panchine, nei pressi dei portoni delle abitazioni. «Perché dietro di loro ci sono storie, esperienze, talenti, professionalità che probabilmente in altri contesti o in situazioni differenti sarebbero state premiate dalla vita. A partire dal professor Alessandro, protagonista del racconto, un ex musicista ed ex-insegnante del Conservatorio di Foggia che per i motivi più diversi era finito a vivere ai margini, in povertà. Ogni sera passava a trovarci per raccontarci qualche nuova filastrocca, per parlare di musica e per intonarci le arie musicali che più gli piacevano. Aveva un talento ma nessuno lo conosceva, nessuno lo sapeva» spiega Moccia.

I TALENTI CHE NESSUNO VEDE. Talenti nascosti, impercettibili, invisibili. Come i clochard che popolano le nostre vie. Ma tutti depositari di nomi, storie ed in tanti casi anche di raffinate professionalità. «Come Marian, altro protagonista della storia, che non era un violinista ma un ingegnere meccanico molto competente. In stazione incontriamo ed abbiamo incontrato ingegneri, professori, musicisti, chef, archeologi, commercialisti, operatori video, maestre, avvocati e così via». Il romanzo, dunque, prova a confondere realtà e fantasia, personaggi assolutamente reali ad altri presi in prestito dalla creatività. «L’idea di “Concerto per orchestra stonata” – prosegue l’autore, volontario dal 2000 nell’associazione Fratelli della Stazione - ha preso forma negli anni. In particolar modo, ogni volta che un senza fissa dimora che assistevamo in stazione veniva a mancare a causa delle pessime condizioni in cui viveva, mi veniva voglia di mettere man a questa storia. Una storia ispirata a personaggi realmente conosciuti in questi anni di servizio nell’associazione».

LA TRAMA. Il libro si muove da un sogno tradito dal giovane Emanuele, che da bambino vivevo a pochi passi dal Conservatorio e la sua camera veniva inondata dalle note che sbucavano fuori da quelle aule musicali. Emanuele sognava di dirigere un’orchestra, di diventare un grande compositore di musica classica. Ma la sua vita ha preso un’altra direzione, non ha seguito le orme del maestro Umberto Giordano. E’ diventato un’ombra, un senza fissa dimora, una persona che respira per abitudine, svuotata di sogni e speranza. Una notte, però, il compositore dell’Andrea Chénier gli appare in sogno e scrive sulla lavagna delle note musicali. Il professor Alessandro, ex-professore di musica diventato clochard, gli rivela che quella che gli ha donato Umberto Giordano è un’opera inedita.

L’ORCHESTRA DELLE BEFFE. E’ l’opportunità che aspettavano per sfuggire dall’odore di piscio marcito, dai vagoni abbandonati, dalla povertà più estrema. Nasce così “L’orchestra delle Beffe” composta da ex-musicisti recuperati per strada: una prostituta, un rumeno ed un matto che sente le voci. A dirigerla è proprio Emanuele, che prova a riacciuffare il tempo ormai perduto. Per salvarsi hanno solo una possibilità: impugnare gli strumenti musicali ed affidarsi ai loro talenti. Quelli che sono ancora nascosti, che nessuno vede, che ciascuno di noi fatica a riconoscere. Acquistando i libro è possibile sostenere il dormitorio di accoglienza per senza fissa dimora di Sant’Alfonso de’ Liguori, che ogni notte ospita trenta persone in stato di totale indigenza.

L’AUTORE. Emiliano Moccia è nato a Foggia il 22 giugno 1975. Giornalista professionista, si occupa di sociale e di immigrazione. Dopo una lunga militanza nel mondo degli scout, nel 2000 diventa volontario dell’associazione Fratelli della Stazione impegnata nell’attività di accoglienza di poveri e migranti. Ha scritto i libri di racconti “Il pagliaccio brontolone” e “Foglio per due”, ed i romanzi “Non fuggo da Foggia… almeno per ora!” e “L’ultimo che c’è”, e la raccolta di storie “Binario Zero. Storie da foglio di via”. A Foggia il libro, al momento, può essere acquistato nelle librerie Ubik, Velasquez e Dante; può essere acquistato su tutte le piattaforme online (Amazon, Ibs, lafeltrinelli…) e può essere ordinato in tutte le librerie italiane.
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di Redazione 


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