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Tra “live” e narrazione, la leggenda zingara Django Reinhardt: reading in musica

Allo Zapoj, “Gypsy Project feat Roberto Galano”

«Con la mia chitarra tra le mani non ho paura di nessuno, neanche del papa o del presidente degli Stati Uniti». Parola di Jean Reinhardt, per tutti Django. Analfabeta, storpio, nato in un carrozzone nomade nel 1910. Genio, compositore, inventore del gypsy-jazz, morto nel 1953. La storia della sua vita è la storia di una musica e giovedì 14 dicembre, alle ore 22, allo Zapoj Ristopub di Foggia (in via Grecia 36, “Macchia Gialla”), si racconta proprio una delle avventure più appassionanti del XX secolo, intrecciando parole e note in un viaggio tutto da vivere. “Django Reinhardt. Storia di una leggenda manouche”: questo il titolo di un evento-spettacolo sotto forma di reading in musica, esperimento artistico che mette insieme la musica dal vivo dei Gypsy Project – formazione fondata dai due chitarristi dauni Vittorio Menga e Nunzio Ferro e arricchita dal violinista abruzzese Domenico Mancini – e la voce recitante dell’attore Roberto Galano, direttore artistico del Teatro dei Limoni di Foggia, chiamato a narrare le gesta di uno dei più grandi chitarristi di sempre (info prenotazioni: 338.8499520; ingresso libero).

READING IN MUSICA. Vita e morte del chitarrista zingaro dunque, artista unico in grado, con sole tre dita (un incendio gli ustionò mignolo e anulare), di stravolgere la storia della musica europea, intrecciando il virtuosismo tzigano della tradizione manouche con il più frenetico jazz americano. Dalla nascita nel carrozzone di Liberchies, in Belgio, all’infanzia trascorsa nella “Zone” dei nomadi alle porte di Parigi, passando per le vie “maledette” di Pigalle e Montmartre attraverso il sodalizio artistico stretto con il violinista Stephane Grappelli, fino ad arrivare a quel concerto alla Carnegie Hall di New York, quando Duke Ellington si scusò due volte con il pubblico, prima per l’assenza ingiustificata di Django e poi per il suo arrivo inaspettato... E ancora, “Nuages”, “Djangology”, “Tiger Rag”: le sue straordinarie composizioni – create dal nulla, senza saper leggere le note, fischiettando le parti dei suoi musicisti – suonate e “raccontate” dal vivo, con riferimenti precisi al loro significato, al momento storico e alla vita leggendaria di questo straordinario artista.

GYPSY PROJECT FEAT ROBERTO GALANO. Da un lato, dunque, i Gypsy Project, band nata proprio nel solco della musica di Django, ormai tra le formazioni di jazz manouche più richieste in Italia e all’estero, come confermano i tour estivi realizzati in Spagna, Croazia e Slovenia. Dall’altro, l’arte attoriale di Roberto Galano, interprete e regista di numerosi spettacoli riproposti nei principali teatri “off” d’Italia, di recente impegnato nelle riprese del film Sulla mia pelle incentrato sulla tragica vicenda di Stefano Cucchi, per la regia di Alessio Cremonini, con Alessandro Borghi e Jasmine Trinca. Il testo del reading, ricavato dalla biografia di Michael Dregni e da altre fonti storiche e musicali, è a cura del giornalista Alessandro Galano.


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