“Avanziamo tutti intorno ai 3mila e 700 euro”. Davanti alla Prefettura di Foggia, durante il sit-in di protesta, i lavoratori del Don Uva si fanno anche i conti in tasca. Una tasca che però è vuota da mesi. “Non prendiamo stipendi da settembre – spiegano i lavoratori in mobilitazione – e chiaramente possiamo già dire addio a qualsiasi idea di tredicesima”.
Tra i principali bersagli delle loro critiche c'è l'assessore regionale Elena Gentile, attesa al vertice di stamattina. A lei, come a tutte le istituzioni, i lavoratori chiedono un impegno concreto nella risoluzione di una crisi per cui rischiano il posto 550 lavoratori. La loro strategia è resa evidente dagli striscioni che campeggiano davanti alla Prefettura: “No chiusura preventiva, sì amministrazione straordinaria” e “Revoca licenziamento collettivo”. Al fianco dei lavoratori, anche il Comitato dei pazienti del Don Uva, presenti col lo striscione “Don Uva, la nostra speranza”.
GLI STRISCIONI. Tra i principali bersagli delle loro critiche c'è l'assessore regionale Elena Gentile, attesa al vertice di stamattina. A lei, come a tutte le istituzioni, i lavoratori chiedono un impegno concreto nella risoluzione di una crisi per cui rischiano il posto 550 lavoratori. La loro strategia è resa evidente dagli striscioni che campeggiano davanti alla Prefettura: “No chiusura preventiva, sì amministrazione straordinaria” e “Revoca licenziamento collettivo”. Al fianco dei lavoratori, anche il Comitato dei familiari dei pazienti del Don Uva, presenti col lo striscione “Don Uva, la nostra speranza”.
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