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Don Uva, la solidarietà di Salvatori Onorati ai lavoratori e alle famiglie dei pazienti

L'intervento dopo la protesta di oggi

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata da Salvatore Onorati, Presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Foggia, in riferimento alal vertenza dei lavoratori del Don Uva che questa mattina hanno organizzato un sit-in di protesta davanti alla Prefettura.
 

Questa mattina sono passato a dare la mia solidarietà, per quello che può servire, alle maestranze ed alle famiglie degli utenti del don Uva in sit in di fronte alla Prefettura.

C’era molta rabbia, da cui sono rimasto contagiato.

La struttura è quella di un privato convenzionato, pagato, quindi, con i soldi di tutta la comunità. Una struttura, mi diceva un’operatrice della riabilitazione, sempre al massimo delle proprie possibilità di utilizzo. Una struttura in cui, lo dico da operatore, è sempre difficile trovare un posto per un ricovero, perché sempre tutti occupati i posti letto. Una struttura di qualità con ottimi servizi di riabilitazione, lo dico ancora da tecnico della sanità.

Ottima l’efficacia degli interventi degli operatori, quindi, e se la struttura fallisce qualcosa non ha funzionato sul piano dell’efficienza amministrativa.

Su quest’ultima indaga la magistratura, da cui ci si augura vengano presto parole di chiarezza e chi ha sbagliato paghi. E paghi pure chi doveva controllare e non l’ha fatto quando c’erano il tempo ed i modi per farlo, evitando si arrivasse a questa situazione.

Ho fatto mia la rabbia dei lavoratori senza stipendio e con un futuro messo in forse dalle sorti della fondazione don Uva, a loro tutta la mia solidarietà.

La rabbia più forte, però, mi sia consentito, l’ho provata vedendo le famiglie dei ragazzi che utilizzano quella struttura per la riabilitazione dei propri figli.

A quei ragazzi e quelle famiglie il pensiero di solidarietà più forte.

A quei ragazzi sta per essere negato uno dei diritti fondamentali sancita dalla Carta Costituzionale, il diritto ad essere curati.

RICHIAMO ALLA SOLIDARIETA' Il diritto ad essere presi per mano ed accompagnati nel loro percorso di vita se vogliamo chiamarci comunità di persone.

La solidarietà è il fondamento di una comunità, fuori dagli egoismi dell’Io ed attenta ai bisogni del Noi.

Quei ragazzi non hanno colpa per le scellerate politiche amministrative operate in questi anni, non hanno colpa delle loro disabilità, non hanno colpa per essere nati in una terra che si dimentica di loro e gli nega i servizi essenziali, non hanno colpa per essere nati!

Hanno diritto a vivere! Hanno diritto ad essere assistiti! Hanno diritto al dovere di tutti di prendersi cura di loro.

Su questo diritto sciolgo la mia rabbia di pensare che ancora una volta poi pantalone, sotto la forma delle tasse di tutti noi, debba intervenire per risanare dove qualcuno ha fallito, per colpa o per dolo.

Il richiamo alla solidarietà di tutti verso i lavoratori e gli utenti del don Uva ed il richiamo a chi può e deve intervenire, perché non un solo giorno sia negato a chi ha bisogno di avere una risposta di aiuto.

 

di Redazione 


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