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Dopo l’inseguimento, tenta di investire gli agenti di Polizia: arrestato un pregiudicato

Nella serata di ieri, Agenti della Polizia Ferroviaria in Foggia hanno tratto in arresto P.P., pregiudicato foggiano, per i reati di furto aggravato e continuato, resistenza, lesioni e minacce a pubblico ufficiale.

PIASTRE DI ACCIAIO. A seguito di recenti furti di materiale ferroso avvenuti all’interno dello scalo ferroviario, veniva segnalata un’autovettura Fiat Fiorino di colore bianco, di cui si conosceva anche la targa, i cui occupanti, dopo aver tranciato il lucchetto posto a chiusura del cancello in Vico Stame (vicolo di accesso dalla parte posteriore della stazione), s’introducevano nell’aerea interna della stazione ferroviaria di Foggia, impossessandosi di numerose piastre di acciaio depositate nel piazzale e, dopo averle caricate sul mezzo, si davano alla fuga.

INSEGUIMENTO E TENTATO INVESTIMENTO DEGLI AGENTI. Ne nasceva un inseguimento nella zona di Villaggio Artigiani in cui l’autista del Fiat Fiorino adottava una condotta di guida molto pericolosa: bloccato poi, ripartiva repentinamente per cercare di investire gli agenti intervenuti e così guadagnare l’impunità, ma questi ultimi riuscivano a togliere le chiavi di accensione fermando l’autovettura. Il conducente l’autoveicolo opponeva viva resistenza all’arresto, reagendo violentemente, tanto da provocare lesioni agli operatori intervenuti. Durante l’inseguimento, è stato richiesto l’ausilio di una volante per accompagnare l’arrestato negli Uffici della Sezione per gli adempimenti di rito.

IL SEQUESTRO. A seguito di perquisizione all’interno dell’autovettura, veniva rinvenuta una piastra di acciaio compresa di relativa bullonatura, di quelle oggetto di furto, arnesi atti allo scasso, oltre a due tronchesi di grandi dimensioni utilizzate evidentemente per tranciare i lucchetti posti a chiusura del cancello di accesso alla stazione. Il veicolo condotto dall’arrestato – insieme a quanto ritrovato nel veicolo stesso – veniva altresì sottoposto a sequestro amministrativo perché privo della prevista copertura assicurativa, nonché risultava essere stato radiato dalla circolazione. L’intervento di polizia veniva favorito dalla fattiva collaborazione degli operatori di “Protezione Aziendale” delle Ferrovie dello Stato.
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di Redazione 


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