“Dussmann: siamo stanchi di elemosinare i nostri stipendi”
Protesta dei lavoratori davanti alla Prefettura di Foggia
Tornano a farsi sentire, questa volta in modo più veemente ma sempre pacificamente, i circa duecento lavoratori di Foggia e Manfredonia in credito con le aziende subappaltate dalla Dussmann Service, aggiudicataria della gara d’appalto bandita dalla Consip per provvedere ai servizi di pulizia e mantenimento del decoro e della funzionalità degli istituti scolastici in provincia di Foggia.
COINVOLTE ALTRE DUE AZIENDE OLTRE ALLA DUSSMANN. Questa mattina, davanti alla Prefettura, un nugolo di lavoratori sta protestando per il mancato risolvimento della loro questione lavorativa, ancora di là da una svolta effettiva, nonostante i problemi arrecati ad alcune scuole di Foggia e provincia. Proprio l'istituto G. Pascoli, si ricorderà (LEGGI), circa un mese fa, aveva visto sospesi i consueti lavori giornalieri di pulizia, tanto da richiamare l'attenzione di un gruppo di genitori preoccupati per le condizioni igieniche dei loro figli. Il problema, a quanto si apprende, sarebbe a monte: la Dussmann infatti, pur passando il subappalto dall'azienda barese Globo Service alla cooperativa tarantina Sviluppo e Progetti, subentrata lo scorso novembre, non è riuscita ancora a risolvere le questioni relative ai crediti maturati dai lavoratori nei confronti delle due aziende. Ritardi, tfr e mancanza di attrezzature poi, spiegano il senso della protesta di questa mattina con tanto di striscione inequivocabile, rivolto alla prima azienda che si è aggiudicata l'appalto: “Siamo stanchi di elemosinare i vostri stipendi”.
DAVANTI AL PREFETTO. Secondo i sindacati coinvolti pertanto, la Dussmann, in quanto società aggiudicataria e subappaltante, avrebbe delle responsabilità ben precise e a detta degli stessi lavoratori inalienabili, anche rispetto all’operato di una sua subappaltatrice, soprattutto per quanto concerne il rapporto tra la Globo Service e i lavoratori foggiani e manfredoniani. Risale a gennaio infatti, la richiesta di convocare davanti al Prefetto i vertici delle due aziende di cui sopra, per affrontare una situazione ormai sempre più difficile.
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