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Fiera di Foggia, il commissario Belgioioso scrive a Emiliano: “Pronto a farmi da parte”

Il dirigente comunale è coinvolto nell’indagine “Riconquista” dell’ex distretto militare di Foggia

“Non voglio che si strumentalizzi squallidamente questa storia, né che attraverso la mia persona si attacchi chi ha creduto in me”. Poche parole per motivare la propria scelta di inviare, proprio nella giornata di oggi, una lettera destinata al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e firmata dal dirigente comunale Potito Belgioioso.

LA DECISIONE SPETTA AL PRESIDENTE EMILIANO. Naturalmente, “la storia” alla quale fa riferimento è l’indagine denominata dalle forze dell’ordine “Riconquista”, riguardante lo sgombero forzato – con arresti e capi d’accusa importanti – dell’ex distretto militare di Foggia (LEGGI). Più nello specifico, il dirigente comunale ha sentito il dovere, riprendendo le sue parole, di rimettere nelle mani del Governatore la propria nomina a commissario dell’Ente Fiera, proprio per evitare strumentalizzazioni di sorta che potessero ricadere sul Presidente Emiliano e sull’intera Giunta.

L’INCHIESTA CHE LO RIGUARDA. Al momento, va precisato, Potito Belgioioso risulta coinvolto nell’inchiesta giudiziaria, in quanto ritenuto responsabile – insieme con altri due dirigenti comunali – delle determine che avrebbero sostenuto le utenze abusive degli occupanti dell’ex distretto, a spese di Palazzo di Città: la Procura della Repubblica ha infatti chiesto e ottenuto dal Gip del Tribunale di Foggia il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente pari alla somma di 360.961,56 euro.

“NON ACCETTO LEZIONI DA NESSUNO”. A sollevare dubbi sul suo ruolo di commissario della Fiera, poche ore dopo l’operazione Riconquista, sono stati i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, parlando di “inopportunità politica” e suggerendo al Governatore pugliese una “nomina diversa e più coraggiosa”. Richieste che lo stesso dirigente Belgioioso ha rispedito al mittente: “Non accetto lezioni da nessuno, soprattutto da parte di chi, in questo periodo, non può vantare di certo trasparenza”.

di Alessandro Galano


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