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Evade 5 milioni di euro: arrestato imprenditore foggiano

Ha simulato la cessione di quote societarie

La Guardia di Finanza di Foggia ha arrestato l’imprenditore pubblicitario, Ernesto Lo Muzio, per simulazione di cessione di quote societarie allo scopo di sottrarsi fraudolentemente al pagamento delle imposte. L'evasione è pari a oltre 5 milioni di euro. 
 
LA VICENDA. Sono state effettuate tre verifiche fiscali nei confronti di alcune società legate all’imprenditore foggiano, nel corso delle quali sono emerse delle presunte fatturazioni false riguardanti operazioni inesistenti relative a fittizie prestazioni pubblicitarie. Sono 13 le aziende riconducibili ad un gruppo societario operante in Puglia ed in altre regioni del centro-sud, nel settore del commercio degli elettrodomestici e dei prodotti informatici. 
 
L’EVASIONE. Inoltre, è emerso che l’imprenditore, poco prima del provvedimento di sequestro cautelare patrimoniale, per vanificarne gli effetti, aveva simulato la cessione delle quote di partecipazione delle società verificate a favore di una nuova società fittiziamente amministrata da un cittadino albanese, suo dipendente, che però è risultato essere solo un  prestanome.
La Guardia di Finanza di Foggia ha arrestato l’imprenditore pubblicitario, Ernesto Lo Muzio, per simulazione di cessione di quote societarie allo scopo di sottrarsi fraudolentemente al pagamento delle imposte. L'evasione è pari a oltre 5 milioni di euro.
LA VICENDA. Sono state effettuate tre verifiche fiscali nei confronti di alcune società legate all’imprenditore foggiano, nel corso delle quali sono emerse delle presunte fatturazioni false riguardanti operazioni inesistenti relative a fittizie prestazioni pubblicitarie. Sono 13 le aziende riconducibili ad un gruppo societario operante in Puglia ed in altre regioni del centro-sud, nel settore del commercio degli elettrodomestici e dei prodotti informatici. 
L’EVASIONE. Inoltre, è emerso che l’imprenditore, poco prima del provvedimento di sequestro cautelare patrimoniale, per vanificarne gli effetti, aveva simulato la cessione delle quote di partecipazione delle società verificate a favore di una nuova società fittiziamente amministrata da un cittadino albanese, suo dipendente, che però è risultato essere solo un  prestanome.

di Redazione 


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