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L'Arco dell'Addolorata, la leggenda e il violino

Storia e tradizioni di Foggia, a cura di Ettore Braglia

Uno dei luoghi più intatti della vecchia Foggia è l’arco dell’Addolorata, che si affaccia nella piazza dedicata all’omonima Madonna, oggetto di forte venerazione nella nostra città. In questo angolo dell’antico centro storico la suggestione conquista il passante, nella piazza sfociano varie stradine e quando soffia forte il vento non è difficile ascoltare la dolce melodia di un violino. Gli ingredienti ci sono tutti: la galleria dell’arco, il vicolo dedicato al vento “Sirio” e il vortice dei suoi mulinelli che sembrano imitare la melodia di un dolce violino. 

LA LEGGENDA. Proprio la suggestione di questo luogo alimenta una bella, ma triste leggenda, che vede come protagonista una fanciulla di nome Addolorata che suonava il violino nel vicino Teatro. Il vecchio Teatro di Foggia, infatti, era ubicato un tempo proprio nei pressi della non lontana piazza Mercato, nell’attuale vico San Giuseppe, già denominato vico Teatro. La ragazza suonava con l’anima il suo violino, esile strumento simile alla sua figura piena di tenerezza, con piccoli occhi scuri carichi di tristezza, che si scioglieva solo nei suoi splendidi sorrisi, come arcobaleni dopo una tempesta, che le davano la forza di andare avanti e suonare mandando in visibilio il suo pubblico. Quando Addolorata, che si chiamava come la sua Madonna preferita, si esibiva, il teatro era pieno di ammiratori. Ma la sua bravura non era apprezzata dal suo burbero impresario, che, spesso ubriaco, la maltrattava. Addolorata era sola al mondo e non aveva nessuno che potesse difenderla e nascondeva questa sua triste condizione dietro un segreto velo di malinconia, che solo qualche più affezionato ammiratore riusciva a leggere dentro i suoi occhi. 

L'INCENDIO. Un giorno la situazione precipitò: un incendio causato da un vecchio candelabro del vecchio Teatro distrusse i camerini degli artisti e anche il violino di Addolorata andò perduto. Cacciata in malo modo dal rude impresario, la ragazza perse il suo sorriso e la malinconia conquistò definitivamente la sua persona, tanto da morirne d’inedia. La sua scomparsa non sfuggì alla Madonna Addolorata, tanto amata dai foggiani, che decise di eternare le dolci melodie della fanciulla trasformandola in un bellissimo angelo di pietra, che ancora oggi si può ammirare sulla facciata della chiesa dedicata all’Addolorata, unitamente ad altro angelo, forse un suo segreto e innamorato ammiratore, che gli fa compagnia sul portale dell’edificio. Nell’antica piazza cittadina dedicata alla Madonna Addolorata, ancora oggi, nelle notti ventose d’inverno, con un po’ di buona fortuna è possibile ascoltare le dolci melodie del violino dell’esile fanciulla.
(Ettore Braglia)

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di Redazione 


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