Cinque arresti per usura, il plauso della Fondazione Buon Samaritano
Praticavano prestiti a tassi usurari e minacciavano di morte le vittime - un commerciante e sua moglie - se non pagavano. Per questa ragione cinque persone, a cui nel tempo l'imprenditore in difficoltà economica con le banche si è rivolto, sono state raggiunte da una misura cautelare in carcere eseguita dagli agenti della squadra mobile della questura in collaborazione con i militari della guardia di finanza di Foggia.
I NOMI. Tra gli arrestati, che dovranno rispondere di usura, estorsione e violazione della legge bancaria, figura anche Michele Ragno, elemento di spicco del clan Sinesi. In carcere sono finiti anche Rocco Tocco, di 63 anni, Michele De Leo, di 42 anni, la moglie Rosa Sciusco, di 38 anni, e un romeno di 37 anni, Vasil Paisa.
IL CORAGGIO DELLE VITTIME. Un plauso alle forze dell’ordine ed all’autorità giudiziaria per la brillante operazione arriva dalla Fondazione Buon Samaritano. “Determinante anche in questo caso il comportamento delle vittime che hanno avuto il coraggio di denunciare, a dimostrazione che quando si denuncia lo Stato risponde, sempre. La Fondazione - continua la nota - conosce bene la vicenda in questione e lo stato di angoscia e di disperazione in cui erano caduti i due giovani imprenditori, provocato dall’ingordigia umana che specula sullo stato di bisogno di chi vive momenti di difficoltà, imponendo loro condizioni che hanno come unica finalità quella di spogliarle di ogni loro avere, a partire dalla dignità.
LIBERARE LA COLLETTIVITA'. Gli arresti per usura in questione, unitamente alle recenti operazioni portate a termine nei giorni scorsi, confermano - conclude la nota - quanto sia incisiva ed energica l’azione condotta dalle forze dell’ordine e dalla magistratura inquirente dopo il gravissimo episodio del 9 agosto dello scorso anno, auspicando che questo sia solo l’inizio di una strategia finalizzata a liberare la collettività foggiana dal pesante condizionamento delle attività criminali".
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