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L'ESEMPIO. Per rimarcarlo con esempi concreti, durante il suo intervento ha fatto riferimento a un video sulle bellezze di Foggia, firmato da Roberto D’Agostino e con nessun altro scopo se non evidenziare degli aspetti positivi della città. Il video è stato subissato l’estate scorsa da una raffica di giudizi e commenti negativi. Pressoché immotivati. La sua unica colpa era stata, infatti, quella di far emergere una Foggia ‘bella’. E la frustrazione, a leggere commenti di questo tipo ogni volta che si dà rilevanza a un modello positivo, è stata ben rappresentata.
I MASS MEDIA. Forse, l’unico aspetto che Santigliano avrebbe dovuto integrare, era una autocritica alla categoria di cui anche noi facciamo parte: giornalisti e mass – media che, consapevoli del clamore mediatico di determinate notizie a livello nazionale, enfatizzano/enfatizziamo una immagine della città sempre più negativa. Non si tratta di schierarsi e chiudere gli occhi su determinate tematiche, prime fra tutte la legalità, su cui ogni articolo contribuisce ad accendere i riflettori e che dovranno restare un ‘faro’ della cronaca locale. Ma si dovrebbe semplicemente essere meno ‘pigri’ e battersi di più per mostrare (e apprezzare), anche fuori dai nostri confini, quanto di buono e bello c’è qui.
IL FOGGIANESIMO. Foggia è una ‘fake news’. Perché se si parla del capoluogo dauno come di una realtà positiva, non può essere che una notizia ‘bufala’. Eppure, abbiamo sempre contestato quel concetto tanto odiato di ‘foggianesimo’, di cittadini bravi solo a lamentarsi e piagnucolare, credendosi costantemente vittime. E allora trasformiamo questa città – o almeno impegniamoci a farlo - in “good news’’.
Foggia è una “fake news”
L’espressione è di Filippo Santigliano. Ed è solo il claim finale, lo slogan che chiude una accorata testimonianza sulla considerazione che i foggiani hanno di se stessi. Durante la presentazione del dossier ‘MeglioFoggia’ (proposto dall’omonima associazione di cui Santigliano fa parte come esponente del Consiglio d’amministrazione), il caporedattore della redazione locale della Gazzetta del Mezzogiorno ha inteso spiegare come la percezione dei foggiani sia preventivamente negativa. In tutti i casi. Anche nel commentare annunci di aperture locali, riqualificazione di aree periferiche, interventi anti-degrado, senza colore o bandiera politica.
L'ESEMPIO. Per rimarcarlo con esempi concreti, durante il suo intervento ha fatto riferimento a un video sulle bellezze di Foggia, firmato da Roberto D’Agostino e con nessun altro scopo se non evidenziare degli aspetti positivi della città. Il video è stato subissato l’estate scorsa da una raffica di giudizi e commenti negativi. Pressoché immotivati. La sua unica colpa era stata, infatti, quella di far emergere una Foggia ‘bella’. E la frustrazione, a leggere commenti di questo tipo ogni volta che si dà rilevanza a un modello positivo, è stata ben rappresentata.
I MASS MEDIA. Forse, l’unico aspetto che Santigliano avrebbe dovuto integrare, era una autocritica alla categoria di cui anche noi facciamo parte: giornalisti e mass – media che, consapevoli del clamore mediatico di determinate notizie a livello nazionale, enfatizzano/enfatizziamo una immagine della città sempre più negativa. Non si tratta di schierarsi e chiudere gli occhi su determinate tematiche, prime fra tutte la legalità, su cui ogni articolo contribuisce ad accendere i riflettori e che dovranno restare un ‘faro’ della cronaca locale. Ma si dovrebbe semplicemente essere meno ‘pigri’ e battersi di più per mostrare (e apprezzare), anche fuori dai nostri confini, quanto di buono e bello c’è qui.
IL FOGGIANESIMO. Foggia è una ‘fake news’. Perché se si parla del capoluogo dauno come di una realtà positiva, non può essere che una notizia ‘bufala’. Eppure, abbiamo sempre contestato quel concetto tanto odiato di ‘foggianesimo’, di cittadini bravi solo a lamentarsi e piagnucolare, credendosi costantemente vittime. E allora trasformiamo questa città – o almeno impegniamoci a farlo - in “good news’’.
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di Redazione
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