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Non si fermano i furti di rame, nuovo appello di Landella ad Alfano: “E' emergenza nazionale”

“La costanza con la quale il Governo nazionale continua ad ignorare la gravità della situazione vissuta dalla città di Foggia sul fronte della sicurezza è un fattore che ci preoccupa e ci allarma. Rivolgo un appello a chi, a Roma, dovrebbe manifestare maggiore attenzione per quella che sta assumendo i tratti dell’emergenza”.

NUMEROSI FURTI DI RAME. Commenta così il sindaco di Foggia, Franco Landella, l’ennesimo furto di cavi di rame che ha compromesso il funzionamento dell’impianto di biostabilizzazione e che a Palazzo di città hanno timore possa avere ripercussioni anche sul ciclo dei rifiuti. Lo scorso 23 dicembre un analogo episodio aveva lasciato al buio tutta l’area di “Foggia sud”. È per questo che il primo cittadino si chiede “se sia possibile continuare ad assistere all’assordante silenzio del Governo nazionale o, peggio, all’abitudine a derubricare a incidenti di percorso quelli che ormai sono a tutti gli effetti degli attentati alla sicurezza della nostra comunità”.

IL NUOVO APPELLO. Landella torna a rivolgersi al ministro Alfano dopo l'appello lanciato nel mese di luglio. “Qualche mese fa- ricorda - parlai al Sottosegretario al Ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, dell’urgenza di accendere i riflettori su questo problema. Da allora, però, non abbiamo avuto alcuna notizia di iniziative o azioni finalizzate ad affrontare la questione. Così come non abbiamo avuto notizia dell’interessamento di nessun rappresentante del nostro territorio in Parlamento. Faccio notare a quanti avessero sottovalutato la gravità della situazione,- evidenzia - che l’assenza di illuminazione è esattamente il contesto in cui maturano con maggiore facilità i reati legati alla cosiddetta microcriminalità: dai furti negli appartamenti agli scippi, l’ultimo dei quali si è registrato nella zona di San Ciro proprio qualche giorno fa”.

NESSUNA PROPAGANDA. Il sindaco, poi, punta il dito contro chi “tende a derubricare a propaganda gli appelli ciclicamente rivolti” avendo riscontrato “una certa tendenza all’ironia da parte di chi, invece, avrebbe dovuto manifestare più consapevolezza rispetto alla gravità delle conseguenze di questo fenomeno pericolosissimo. Voglio sperare – l'auspicio di Landella - che questa volta il mio sia considerato meritevole di attenzione e non sia lasciato cadere nel vuoto, come troppo spesso è accaduto sino ad oggi”.

di Redazione 


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