Foggia: sciopero alla Barilla, presidio dei lavoratori multiservizi
“Dopo due richieste d’incontro urgente rimaste inascoltate dai vertici aziendali, come Ugl Igiene Ambientale proclamiamo lo stato di sciopero per tutta la giornata del 24 febbraio a sostegno delle numerose problematiche evidenziate dai nostri iscritti, da oggi in presidio davanti il cantiere di lavoro”. Lo rende noto Giulio Bucci, Segretario dell’Ugl territoriale di categoria, allo scadere delle procedure di conciliazione attivate, in seguito al mancato riscontro ottenuto alle comunicazioni trasmesse, il 20 e il 24 gennaio scorso, alla Società cooperativa bolognese Camst subentrata nell’appalto multiservizi presso la Barilla di Foggia Incoronata per fusione con la cooperativa parmense Gesin specializzata nella gestione dei servizi integrati.
LA SOLIDARIETÀ. “Chiediamo alle parti datoriali – prosegue - di sbloccare questa assurda situazione che di fatto sta impedendo un confronto serio per restituire garanzie e diritti ai lavoratori coinvolti. Problematiche ignorate e – puntualizza Bucci -, già esposte alla Gesin su buste paga, organizzazione degli orari di lavoro e mancata applicazione della contrattazione di secondo livello per i dipendenti a turnazione notturna. Sentiamo poi il dovere di ringraziare la Barilla per la solidarietà e la sensibilità dimostrata ai dodici lavoratori in presidio, auspicando la risoluzione immediata di tale spiacevole situazione – conclude il segretario - creata per assicurare concertazione e dialogo tra dipendenti e vertici aziendali, affinché gli operatori della multiservizi possano svolgere le loro mansioni con serenità e in condizioni di sicurezza”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.