"Se la prendo la sfascio di mazzate”: Foggia, minacce e aggressioni al Pronto soccorso per lucrare sull'assicurazione
Violenza, minaccia a Pubblico Ufficiale e lesioni personali aggravate. Sono i reati a carico di tre persone .(L.S. classe ’91, R.M. classe ’95 e S.S. classe ’96), contro cui è stata eseguita un’ordinanza applicativa di misura coercitiva, consistente nell’obbligo di dimora.
LA VICENDA. Il 13 febbraio - ricostruiscono gli inquirenti - in concorso tra loro e all’evidente scopo di avere la possibilità di lucrare indebitamente presso la compagnia assicurativa dell’auto con cui si era verificato in precedenza un sinistro stradale, minacciavano ripetutamente e usavano violenza nei confronti del medico e degli infermieri di turno al Pronto Soccorso degli Ospedali Riuniti di Foggia. L'obiettivo era quello di costringere il primo a mutare la diagnosi e la prognosi emesse nei confronti dei soggetti minori figli della coppia L.S. e R.M., nonostante gli esami attestassero l’assenza di lesioni clinicamente evidenti, e per costringere i secondi a desistere dall’intervento in difesa della dottoressa.
LE “AMICIZIE”. Le minacce, fondate anche su rapporti di amicizia con la criminalità locale, nei confronti della dottoressa di turno al Pronto soccorso erano consistite in frasi del tipo: “Devi fare come dico io”, “Questa bastarda mo’ la prendo e la carico di botte”, “Se la prendo la sfascio di mazzate”, mentre le minacce nei confronti degli infermieri di turno accorsi in difesa della dottoressa si manifestavano con frasi del tipo “Ti stacco la testa”, “Esci fuori che ti riempiamo di botte”. Oltre alle minacce verbali, nei confronti del medico e degli infermieri di turno al Pronto Soccorso degli Ospedali Riuniti di Foggia, veniva usata violenza fisica, sfociata in calci, pugni, morsi e graffi, tanto da dover ricorrere alle cure ospedaliere: in particolare un infermiere riportava la frattura del setto nasale.
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