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Se Foggia si risveglia con i versi del Movimento per l'Emancipazione della Poesia

Appaiono all’improvviso. Sui muri della città. Come sussurri frettolosi, come parole da afferrare al volo prima del congedo, prima di sparire dagli occhi di chi le guarda con la certezza che torneranno ancora. Magari da un’altra parte, in un altro angolo di Foggia. Poesie. Pensieri. Liriche. Anche domenica mattina il centro storico si è risvegliato con le mura che parlavano al cuore, con poesie che chiedevano ai passanti di fermarsi un momento, di leggere, di respirare. Perché il “Movimento per l'Emancipazione della Poesia” di Foggia è più che vivo ed attivo che mai. 

LE POESIE. Opera in silenzio, quasi di nascosto, ma ogni tanto tira fuori dal baule qualche scritto da condividere con chi è distratto dagli aneliti dei versi, da chi si lascia inghiottire dai veloci ritmi della vita e non allena il proprio animo all’ascolto delle emozioni. Come quelle di ieri, alcune delle quali anche in lingua inglese. “Cerco i confini del ridicolo/ l’esaltazione e il disprezzo di me stesso/ Do il giusto nome alle cose/ supero pianure a passi lunghi quanto parole/scavallo confini che narrano storie migliori/ di un cammino solitario/sono l’aria fresca e la nebbia in vetta/ sono mille pezzi/ e mille frasi sparse/ sono la neve sulle cime dei monti/ sono una vasca da bagno nei giorni feriali/ sono la vita in un foglio/ e questo resta soltanto/ un inutile muro”. La poesia è firmata con una lettera e un numero. Ma dietro a quel codice c’è molto di più, c’è un intero Movimento che trova anche a Foggia il terreno fertile per parlare di sentimenti, di stati d’animo, di illusioni. 

IL MANIFESTO. “Il MeP si propone di restituire alla poesia il ruolo egemone che le compete sulle altre arti e al contempo di non lasciarla esclusivo appannaggio di una ristretta élite, ma di riportarla alle persone, per le strade e nelle piazze – è scritto nel manifesto del ‘Movimento per l'Emancipazione della Poesia’ - . Gli atti coi quali intendiamo fare ciò sono molteplici, e non disdegniamo la prepotenza di alcuni di essi, poiché contrariamente a una lenta e pacifica opera di sensibilizzazione, azioni di forte impatto sono in grado di sortire immediatamente il proprio effetto. Cerchiamo, laddove possibile, di far perno su quella proprietà intrinseca della parola scritta per la quale risulta impossibile per chiunque getti su di essa lo sguardo non leggerla, in quanto la parola si fa leggere e decodificare nel momento stesso in cui viene vista”. Da Amsterdam a Viterbo, da Bolzano a Perugia passando per Foggia e per diverse città italiane, le poesie promosse dal MeP continuano a girare, a parlare, a guardare negli occhi chi vorrà rivolgerle anche un semplice sguardo, fosse solo di curiosità. E ogni tanto riesplodono tra le mura antiche del capoluogo Dauno. Impossibile far finta di niente. 
E.B.

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di Redazione 


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