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Cariche, bulloni, Daspo e un arresto: cronaca di una partita fuori dal campo

C’è anche un arresto in flagranza, nell’ “animato” (per usare un eufemismo) sabato pomeriggio di Foggia – Pescara. G.V. di 39 anni, pregiudicato, già sottoposto a Daspo per cinque anni dal 2016, è stato fermato e condotto in questura da personale del Reparto Mobile di Bari. 

ALLA STAZIONE. I principali problemi si sono riscontrati prima del match, nella zona della stazione. Dei circa 500 pescaresi giunti allo Zaccheria, infatti, un centinaio hanno scelto il treno come mezzo di trasporto. “Al loro arrivo – spiegano dalla questura - circa 250 tifosi locali hanno cercato di giungere a contatto coi sostenitori avversari, in piazza Vittorio Veneto”.

I CASSONETTI. Il contatto, però, non c’è stato. Le forze dell’ordine hanno anche effettuato cariche di alleggerimento nei confronti dei tifosi rossoneri. Da registrare un fitto lancio di oggetti (“anche bulloni di notevole spessore”) e alcuni cassonetti rovesciati in mezzo alla strada. 

DOPO LA PARTITA. “Brevi cariche di alleggerimento – sottolineano dalla questura - sono state necessarie anche al termine della partita allorquando, in più occasioni, i tifosi foggiani hanno tentato di venire in contatto con quelli pescaresi, senza riuscirvi”. 

I DASPO. Nel corso delle attività, sono stati fermati sei tifosi pescaresi, ai quali sono stati sequestrati fumogeni. Per tali fatti saranno segnalati all’A.G. e sottoposti a Daspo dal Questore di Foggia Mario Della Cioppa nei prossimi giorni.

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