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“La puzza è insostenibile. Di notte bruciano rifiuti”, continuano le segnalazioni di lettori allarmati

“Da parecchie sere a questa parte si sente per tutta la notte una puzza insostenibile di qualcosa che brucia. Sono costretto a stare con finestre chiuse con un bimbo piccolo e una moglie in attesa”. E ancora: “Stamattina non ho fatto uscire di casa le mie figlie per andare a scuola. C'era una nebbia di fumo maleodorante tanto fitta che si poteva tagliare con il coltello”.

LE SEGNALAZIONI. Il nubifragio e il forte vento di ieri notte hanno concesso una pausa ma, nei giorni scorsi, le segnalazioni di lettori allarmati per l'intenso odore di bruciato nelle ore notturne sono proseguite e sono divenute sempre più numerose.

CHIUSI IN CASA. “voglio segnalare urgentemente che da parecchie sere a questa parte si sente per tutta la notte una puzza insostenibile di qualcosa che brucia – scrive Maurizio. “Io abito a Foggia, in via sant'Alfonso de liguori e la puzza si sente in tutta la zona di via san severo. “Sono costretto a stare con finestre chiuse – continua - con un bimbo piccolo e una moglie in attesa. Spero possiate aiutarmi a sollecitare le istituzioni competenti”.

LA NEBBIA. Qualche giorno prima era stata Antonella, con tanto di immagini, a rivolgersi allarmata alla nostra redazione. “Ho appena scattato una foto da casa mia, abito in via Smaldone” scrive intorno alla mezzanotte. “Si nota l'alone di fumo che circonda i lampioni e l'aria è irrespirabile”. A suo parere non vi sono dubbi: “Puzza di immondizia”. Al mattino è ancora allarmata: “Stamattina non ho fatto uscire di casa le mie figlie per andare a scuola” - ci dice - “C'era una nebbia di fumo maleodorante tanto fitta che si poteva tagliare con il coltello. Alle otto di mattina!”. La lettrice precisa anche di aver chiamato i vigili del fuoco: “Mi hanno risposto di non aver avuto alcuna segnalazione ma che non sono stata la prima persona a chiamare per la puzza”. La preoccupazione è forte e chiede un intervento immediato: “Non è una cosa buona e ci farà male, lo so essendo un medico”.

di Michele Gramazio


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